Venturoni dà l'ultimatum a Villa Pini

10 Novembre 2009   16:11  

La Regione non è inadempiente, le Asl hanno già certificato il dovuto, a questo punto spetta solo al Gruppo Villa Pini comunicare la somma da mettere immediatamente a disposizione per pagare gli stipendi ai propri dipendenti. A dichiararlo L’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni. Venturoni  ha atteso invano anche questa mattina una telefonata da parte del prefetto dell’Aquila Fanco Gabrielli, mediatore nella vertenza con i lavoratori che non percepiscono salari da sette mesi, e al quale l’azienda avrebbe dovuto comunicare già da tempo le proprie intenzioni. Il Prefetto dal canto suo ha dichiarato di aver avuto assicurazioni da parte della proprietà che, tramite suoi rappresentanti, in giornata si recherà a l’Aquila per dar seguito agli accordi reggiunti già da diverso tempo.
In ogni caso, aggiunge Venturoni, domani pomeriggio a Pescara riunirò nuovamente il tavolo di Confronto Cip (la Commissione Ispettiva Permanente) , in quella sede l’azienda dovrà comunicarci quanti e quali stipendi intende pagare. Sul presunto ritiro dell’accreditamento Venturoni precisa – nessuna ripicca, non possiamo garantire convenzioni con aziende che non pagano i propri lavoratori, intanto la legge  prosegue il suo iter nelle commissioni e sarà discussa in Consiglio Regionale tra una settimana. Sulla vicenda da registrare anche una nota della Cgil che respinge con sdegno le indiscrezioni circa una riunione improvvisata del direttivo sindacale nel bar della clinica, inneggiante alle operazioni della Guardia di Finanza che nella giornata di ieri ha notificato il provvedimento di sequestro preventivo di 4 immobili e un magazzino, adiacenti la clinica e di 5 autovetture di lusso in dotazione alla Villa Pini Srl . Oltre ai sigilli a 2 abitazioni ed un negozio a Chieti, tre abitazioni a Francavilla, tra cui questo Villino in Viale Alcyone, un abitazione a Pescara e titoli obbligazionari per 5 milioni di euro. Sul fronte giudiziario la lunga attività della Procura che ha già comunicato la conclusione delle indagini per Sanitopoli, sembra essersi cessata con i sequestri ai beni di Angelini. 33 gli indagati e due società coinvolte, la Villa Pini e la Barclays, la banca che si occupò della cessione dei crediti di Angelini per 21 milioni di euro.


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