Vertenza pesca, i provvedimenti del Governo per il caro-gasolio

Verticelli ha incontrato a Roma il ministro Zaia

15 Giugno 2008   09:55  

La Regione erogherà aiuti economici in “de minimis” a favore della Marineria abruzzese in aggiunta alle somme previste dal Governo, per risollevare le sorti di un settore estremamente provato dal caro-gasolio e dal fermo ittico ancora in corso.

Questo, in sintesi, il messaggio di Marco Verticelli (nella foto), assessore regionale alla Pesca, in seguito all’incontro a Roma col ministro per le Politiche agricole Luca Zaia.

Gli aiuti “de minimis” consistono in finanziamenti e agevolazioni il cui importo non si pone in contrasto con la normativa europea che tutela il mercato e la concorrenza, e dovrebbero affiancare il pacchetto di misure governativo volto al superamento di una crisi che rischia di portare al collasso e all’estinzione di un’intera categoria: il settore italiano della Pesca è passato nel giro di pochi anni da 42mila a meno di 30mila addetti di cui almeno il 20% in età pensionabile, evidenziando un turnover generazionale che rasenta lo zero. Si tratta di un ambito lavorativo che poggia sempre più sulla forza lavoro degli extracomunitari con una forte uscita di capiservizio non rimpiazzabili nel breve come nel medio periodo.

I provvedimenti raccolti nel pacchetto comprendono in sintesi un fermo pesca di 45 giorni non continuativi, l’introduzione di ammortizzatori sociali e delle agevolazioni sull’Iva già attive nel settore agricolo, il rifinanziamento della riduzione degli sgravi contributivi e assistenziali, l’apertura di bandi per la rottamazione delle imbarcazioni non più idonee e un contributo governativo straordinario di circa 40 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, Verticelli ha specificato che i fondi regionali stanziati in aggiunta alle misure governative saranno erogati a “tutte le imprese iscritte nei Compartimenti marittimi di Pescara e Ortona, e riscontrate come armatrici abilitate alla pesca a strascico, volante e circuizione, in quanto si tratta di sistemi di pesca per i quali l’incidenza del costo del carburante è particolarmente elevata”.

Occorre evidenziare però che il caro-gasolio aggrava una situazione che già di per sé, come espresso in precedenza, appare in tutta la sua precarietà e che necessita di una vera e propria ristrutturazione, in grado di rinnovare il mercato ittico e di creare le condizioni per uno sviluppo ecosostenibile. C’è chi parla di interventi radicali quali, per esempio, l’apertura di una collaborazione  più vivida tra le imprese italiane e quelle della Croazia, del Montenegro e dell’Albania, mettendo a punto una nuova legislazione sulle quote di pesca e sulla difesa delle specie ittiche ad oggi in pericolo, con il conseguente rinnovamento di quelle procedure d’imbarco ormai anacronistiche e dannose per gli operatori delle marinerie come per i consumatori. Senza parlare dell’enorme risparmio energetico che l’utilizzo di motori a minore potenza o alimentati a idrogeno potrebbe portare. D'altronde sperare in un provvedimento che abbassi il prezzo del carburante non sembra essere la strada giusta: Zaia ha, infatti, dichiarato che un intervento volto ad arginare il caro-gasolio si porrebbe in contrasto con le normative dell’Ue sulla concorrenza, e che conviene di fatto puntare sull’aumento dei massimali previsti per gli aiuti di Stato de minimis, e sulla ristrutturazione della flotta che ammonterà a 157 milioni di euro in riferimento al fermo definitivo, e 42 milioni di euro in relazione a quello temporaneo di 45 giorni, per un totale di 200 milioni di euro da sottrarre al 33% di quella porzione del Fep (Fondo europeo per la pesca) destinato all’Italia di circa 280 milioni di euro.

Il pacchetto Zaia comporta tuttavia un rischio non da poco: in base a tali accorgimenti la somma Fep destinata allo Stato potrebbe esaurirsi in un biennio, quando in teoria dovrebbe bastare fino al 2013, senza il coinvolgimento diretto delle Regioni pertanto, e ossia  della loro disponibilità nel mettere mano alle proprie risorse, si prospetta un percorso affatto facile e per nulla scontato.

Il Ministro alle Politiche agricole si mostra, comunque, particolarmente speranzoso riguardo al summit che si terrà a Venezia il prossimo 17 giugno, dove saranno rappresentate nazioni come Francia, Spagna, Portogallo Malta e Slovenia: nella sessione informale si discuteranno le proposte che dovranno essere presentate a Joe Borg, commissario europeo all'Agricoltura e alla Pesca, in vista del prossimo Consiglio dei Ministri dell' Unione Europea che si terrà a Lussemburgo il 23 giugno.

 Giovanna Di Carlo

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