Vescovo critica il G7: basta decisioni dei potenti per tutti i popoli!

22 Ottobre 2024   16:29  

Monsignor Valentinetti richiama i potenti del G7 a un impegno per una governance internazionale democratica e multilaterale, con giustizia economica.

In occasione della prossima Riunione Ministeriale Sviluppo del G7, prevista a Pescara dal 22 al 24 ottobre, l’arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, ha espresso una riflessione critica verso la governance internazionale attuale. Rivolgendosi ai leader presenti, Valentinetti ha sottolineato la necessità di una governance democratica e multilaterale, dichiarando: “In un’epoca di crescenti conflitti globali, è impensabile che solo i Paesi più ricchi e potenti possano prendere decisioni in nome di tutta l’umanità.”

Il vescovo ha utilizzato l’avvicinarsi del vertice per stimolare un dibattito sulla necessità di un maggiore equilibrio nelle decisioni globali. “Questa riunione rappresenta un’opportunità per riaffermare l’importanza di un quadro decisionale che coinvolga tutte le nazioni, non solo quelle economicamente privilegiate”, ha affermato. L'arcivescovo ha messo in luce l’anacronismo di un sistema in cui i popoli meno rappresentati sono costretti ad accettare decisioni prese da altri.

Impegno per lo sviluppo e la giustizia economica
Nel suo intervento, monsignor Valentinetti ha poi ricordato l’importanza di mantenere fede agli impegni presi in sede di Nazioni Unite in merito all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Ha richiamato l’attenzione sulla campagna 070, promossa dalla società civile italiana, che chiede ai Paesi ricchi di destinare lo 0,7% del PIL all’aiuto per lo sviluppo internazionale, come stabilito da decenni. Secondo Valentinetti, è essenziale che i Paesi del G7 non dimentichino questo impegno, in quanto fondamentale per garantire lo sviluppo sostenibile e la dignità dei popoli più vulnerabili del pianeta. “Tale corresponsabilità non deve essere accantonata, soprattutto in un momento storico in cui le disuguaglianze si sono amplificate", ha aggiunto l'arcivescovo.

La crisi del debito e la sfida post-pandemica
L’arcivescovo ha anche toccato un tema particolarmente sentito, quello della crisi del debito internazionale, che si è aggravata ulteriormente negli ultimi anni, complicata dagli effetti della pandemia. “I Paesi del G7 devono rispondere con soluzioni concrete a questa nuova crisi del debito che, come in passato, rischia di compromettere il futuro economico di intere nazioni,” ha avvertito Valentinetti. Ha ricordato gli impegni presi durante il Grande Giubileo del 2000, sottolineando come l’assenza di un meccanismo efficace di gestione delle crisi abbia portato molti Paesi a una situazione critica. “È giunto il momento di aprire una nuova stagione di cancellazione del debito, che offra una via d’uscita ai Paesi più colpiti,” ha dichiarato.

Un appello per il futuro
Con il Giubileo della speranza all'orizzonte, l’arcivescovo ha sottolineato l’importanza di cogliere questo momento storico per riflettere su questioni di giustizia sociale e cooperazione internazionale. Ha concluso il suo appello con una chiara richiesta ai leader mondiali: “Dobbiamo identificare nuovi spazi di dialogo per costruire un futuro in cui nessun popolo sia lasciato indietro, e dove la pace e la giustizia economica prevalgano.”

Il discorso di monsignor Valentinetti è un monito per i leader del G7 a non ignorare le gravi disuguaglianze globali e a lavorare per un sistema internazionale più equo e inclusivo. I popoli più vulnerabili del mondo non possono continuare a subire le conseguenze di decisioni prese esclusivamente dalle grandi potenze, e la responsabilità condivisa deve essere il principio guida di ogni politica globale.


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