Anche in Abruzzo esplode la Rimborsopoli, travolgendo la politica regionale ai massimi livelli a pochi mesi dalle elezioni.
Viaggi in business class, pranzi, soggiorni termali, biglietti aerei pagati ai parenti, vini di pregio, che sarebbero stati pagati con la carta di credito della Regione, ovvero con i soldi dei cittadini, ma senza giustificazione, al di fuori dei fini strettamente istituzionali, senza giustificativi.
Questa l'accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Pescara che ha emesso 25 informazioni di garanzia, con invito a comparire, nei confronti del presidente della Giunta, Gianni Chiodi, di quello del Consiglio, Nazario Pagano, il vice presidente Giorgio De Matteis, gli assessori regionali Gianfranco Giuliante, Paolo Gatti, Mauro Di Dalmazio, Carlo Masci, Mauro Febbo, Federica Carpineta, Angelo Di Paolo.
L’unico esponente della giunta non indagato è dunque Giandonato Morra, l’assessore ai trasporti.
E ancora. i consiglieri: Franco Caramanico (Sel), Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia, Ricardo Chiavaroli (Fi), Carlo Costantini (ex Idv oggi Mov.139), Lanfranco Venturoni (Ncd), Nicola Argirò (Pdl), Emilio Nasuti (Pdl), Alessandra Petri (Pdl), Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Giuseppe Tagliente (Pdl), Luciano Terra (Udc) Nicolettà Verì (Pdl), Cesare D'Alessandro (Idv), Ricardo Chiavaroli (FI), Carlo Costantini (Mov 139)
Dei 25 indagati venti sono di centrodestra, cinque dell'opposizione.
I reati contestati sono truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo, peculato e falso ideologico.
Titolari dell'inchiesta sono i sostituti procuratori Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli.
Sono state gia' fissate due date, il 4 e il 12 febbraio, per gli interrogatori degli inquisiti.
Da fonti della Procura si apprende che i primi ad essere ascoltati saranno il presidente Gianni Chiodi e i nove assessori. Poi sara' la volta dei 14 consiglieri.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Pescara, sono iniziate un anno e mezzo fa e abbracciano il periodo compreso tra il gennaio 2009 e dicembre 2012.
Stando agli accertamenti gli indagati avrebbero richiesto indebiti rimborsi per viaggi istituzionali in diverse regioni, tra cui il Lazio, la Liguria, la Lombardia, il Veneto.
Da questa prima tranche di indagine è fuori il 2013, visto che le spese di quest'anno non sono ancora rendicontate. Il reato di truffa aggravata è per il periodo iniziale della consiliatura, quando Giunta e assessori anticipavano le spese e quindi i rimborsi erano a debito.
Il peculato è per uso di carta di credito non per fini istituzionale, mentre il falso ideologico è per fatturazioni con dati non rispondenti al vero.
Alcuni di queste trasferte non sarebbero state contemplate o giustificate, in altre occasioni gli esponenti politici di centrodestra finiti sotto inchiesta si sarebbero recati in luoghi diversi da quelli indicati.
In altri casi, invece, qualcuno avrebbe lucrato chiedendo il rimborso per una camera matrimoniale, dopo aver soggiornato in una singola.
Gli inquirenti hanno inoltre riscontrato diverse irregolarità nelle fatture di rimborso spese.
I documenti contabili, in particolare, sono tutti nelle mani dei magistrati che, tramite i carabinieri, li hanno acquisiti anche in copia nei vari centri dove gli amministratori si recavano per le trasferte.
Scrivono i pm:
''Nell'arco temporale 2009-2013 in relazione alla loro attività di rappresentanza esterna rendicontavano: fatture di vitto e alloggio per missioni alle prive delle necessarie autorizzazioni, ovvero mai effettuate, fatture di vitto e alloggio artatamente gonfiate, negli importi, che prevedranno pertanto l'estensione dei benefici anche ad altri individui, parenti e non, che non avevano alcun titolo ad usufruirne''
Lo spreco, il maltolto dalle tasche dei cittadini secondo i pm sarebbe calcolato in circa 80mila euro.
Pagati si ipotizza con le carte di credito dell'ente In alcuni casi contestati dai pm facendo gonfiare la fattura dall'esercente.
Al governatore Gianni Chiodi sarebbe contestato un viaggio Roma- Washington in compagna della moglie, soggiorni in alberghi e altri viaggi ad esempio a Parigi, Taormina, Capri e Nizza.
A Nazario Pagano i soggiorni termali al Grand Hotel Sirmione. E viaggi un po' in tutto il mondo, in qualità di presidente del Calre In alberghi a 5 stelle, sottolineano i pm.
All'assessore al lavoro Paolo Gatti è contestato un soggiorni a Napoli al Romeo Hotel, albergo a 5 stelle.
All'assessore Alfredo Castiglione sono contestati svariati pasti al ristorante, anche, riferisce Repubblica, alla ''Parolaccia'' di Roma.
Ci sono poi i vini pregiati dell'assessore Mauro di Dalmazio. E una bottiglia di barolo da 95 euro per l'ex assessore Luigi De Fanis, arrestato a novembre per concussione.
Ad alcuni consiglieri sono stati contestati esborsi senza giustificativi per poche decine di euro.
E il caso del consigliere Franco Caramanico:
''Ieri, nel tardo pomeriggio - scrive il consigliere nel suo profilo facebook - mi sono recato dai Carabinieri di Pescara che mi hanno notificato l'avviso di garanzia. I fatti oggetto di indagine sono relativi a un viaggio in Canada, tenutosi dal 10/02/2010 al 15/02/2010, dove andai insieme al presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, per partecipare a un'iniziativa con Sergio Marchionne per la raccolta di fondi per il terremoto.
Nell'esibire le ricevute fiscali rilasciate dalla struttura ricettiva e dai ristoranti ho omesso di indicare che: ho alloggiato in un hotel di lusso, i pasti da 11,77 euro e 68,18 euro erano stati rispettivamente consumati da 4 e 3 persone.
Premesso che mai nella mia vita, e ancor più nella mia carriera politica, ho scelto di soggiornare in hotel di lusso, in questo caso la prenotazione fu fatta dagli organizzatori dell'incontro (e non da me e dai miei collaboratori). Ho consegnato le ricevute alla Regione che ha provveduto a rimborsarmi ma mi si contesta che non ho specificato il numero di persone che hanno beneficiato dei pasti (deducibile dagli scontrini)"
Anche Lorenzo Sospiri che ha pubblicato una foto dell’avviso di garanzia sulla sua pagina Facebook
“Pubblico mio avviso di garanzia - scrive - 2010, 3 giorni al Vinitaly stand Regione Abruzzo totale spesa 652: benzina Pescara Verona circa 200, autostrada circa 80, mangiare circa 80, dormire 110 euro circa, indennità circa 100, totale 572 euro autorizzati, differenza 82 euro, per non aver specificato che c’erano i collaboratori autorizzati, per 82 euro, mandi un avviso di garanzia? Chiedere prima no? Ops è iniziata la campagna elettorale”
All'assessore Carpineta è contestato un pranzo da 78 euro consumato nel 2009.
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