Rimborsopoli, Pandolfi: ''L'Abruzzo in lutto per colpa di una casta''

24 Gennaio 2014   13:05  

“Oggi veramente ogni cittadino di questo povero Abruzzo può considerarsi in lutto”.

Così la presidente della commissione di Vigilanza e controllo del Consiglio provinciale, Lucia Pandolfi, commenta la nuova inchiesta giudiziaria sui rimborsi delle missioni istituzionali di assessori e consiglieri regionali con 25 indagati da parte della procura della Repubblica di Pescara.

“Un lutto dovuto da quanto appreso dalle cronache che interessa una regione che, purtroppo, ha avuto anche una proroga abbondante oltre i 60 mesi dovuti del normale mandato - scrive - Se i maggiori responsabili della legislatura avessero operato e ottenuto concreti positivi risultati per il territorio, forse i cittadini sarebbero sì indignati, ma sicuramente in misura minore”.

“Invece ci troviamo a essere depauperati di ulteriori risorse, in barba a ogni regola e soprattutto, qualora i fatti risultassero effettivamente provati, tradendo la fiducia di tutti e, ancora una volta, facendo percepire la politica come casta privilegiata ed esonerata dal rispetto delle regole”.

Per la Pandolfi “ci si auspica, per il bene di tutti, di avere immediata luce su quanto avvenuto. Nei prossimi mesi, però, i cittadini che saranno chiamati a brevissimo alle urne potranno e sapranno scegliere coloro che dovranno per forza impegnarsi a non guardare al passato, ma a un futuro che ripristini con regole certe la legalità e la doverosa trasparenza da parte di tutti”.

“I cittadini attendono una classe dirigente onesta, capace e soprattutto determinata a costruire un futuro certo, in particolare per le nuove generazioni che oggi ne risultano private - conclude - Personalmente credo che ce la possiamo fare perché in realtà ci sono tante persone che lavorano onestamente e che non hanno mai comprato mutande o altro con i soldi pubblici”.

 


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