Villa Pini: si riparte da aprile con esercizio provvisorio tra i timori dei dipendenti

Deserta anche la quarta asta pubblica

21 Marzo 2013   12:00  

Clima molto teso nell'incontro tenutosi ieri presso la clinica Villa Pini di Chieti tra il curatore fallimentare Giuseppina Ivone, i sindacati ed i rappresentanti dei dipendenti.

Nonostante la presentazione di un'asta fallimentare per l'acquisto della casa di cura, non é pervenuta alcuna offerta di acquisto. Ciò ha generato malcontento e molta preoccupazione nei dipendenti e negli ex dipendenti della casa di cura che fu di Enzo Angelini, il cui maggiore timore é quello di vedere vanificati tutti gli sforzi profusi da Nicola Petruzzi, titolare del Policlinico Abano Terme, nel tentativo di rilancio della clinica, e di conseguenza perdere il posto di lavoro.

L'assenza di potenziali compratori ha scatenato la comprensibile rabbia del personale, che per la maggior parte da mesi non percepisce nemmeno il sussidio, rabbia di cui per qualche attimo hanno rischiato di fare le spese anche i rappresentati sindacali, accusati di non aver fatto abbastanza per tutelare i dipendenti monoreddito, ed anzi di averli sfavoriti a vantaggio di interi nuclei familiari. Sono tuttavia gli ex dipendenti in attesa di assunzione ad avere le peggiori prospettive, in quanto mancano i fondi per la cassa integrazione in deroga, senza dimenticare che, in caso di esuberi, per loro scatterebbero mobilità e licenziamento.

Gli stessi sindacati hanno inoltre espresso la propria preoccupazione per gli aspetti occupazionali, poiché dal 1° aprile tutti i 510 dipendenti in servizio più i 140 in cassa integrazione torneranno di nuovo sotto la curatela, ma la riduzione del budget regionale ed il taglio dei posti letto comporteranno un ridimensionamento degli organici, oltre al rinnovo del contratto assicurato solo a quei lavoratori le cui figure professionali sono necessarie per mandare avanti le attività mediche, provocando un ulteriore rimescolamento delle assunzioni.

L'atmosfera si é fortunatamente tranquillizzata quasi subito, grazie all'avvocato Ivone, che ha inteso esprimere la propria solidarietà al personale giustamente preoccupato per il proprio avvenire, e poco dopo ha affermato come "l'unica via percorribile in questo momento per la salvaguardia del destino dei dipendenti, in attesa di trovare possibili acquirenti, é l'esercizio provvisorio dell'attività, per il quale é già stata richiesta l’autorizzazione al comitato dei creditori ed al giudice delegato". Il curatore ha inoltre aggiunto che "il Tribunale, in base ai meccanismi delle leggi fallimentari, potrebbe in teoria decidere di chiudere Villa Pini, ma confidiamo che invece si pronunci favorevolmente su tale richiesta, poiché lo ha fatto già tre anni fa, allorché la situazione in cui versava la clinica era ben più grave".

Lorenzo Ciccarelli

 


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