Vinitaly, ancora polemiche. Ecco quanto ci costano i "reportage televisivi"

il documento esclusivo delle spese dal 2008 al 2011

26 Marzo 2012   16:38  

Anche quest'anno la Regione Abruzzo sarà in grande spolvero al Vinitaly di Verona.

Pronto lo stand per l'inaugurazione di oggi, pronte le troupes televisive al seguito.

Una modalità di pubblicizzare le nostre aziende sul mercato regionale già testata da molti anni e che con l'assessore Mauro Febbo non è cambiata.

Quella che è cambiata è la spesa che dai 64.800 € del 2008 con l'assessore Marco Verticelli e il Governo Del Turco si è passati ai 46.330€ del 2011 quando ancora c'era l'ARSSA.

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Tutti soldi finiti nelle casse delle TV Locali abruzzesi "a pioggia" senza alcun riconoscimento meritocratico del bacino di utenza e degli investimenti delle emittenti nella qualità del prodotto.

Tra quei 46mila euro circa nel 2011, si è inserito anche un noto sito web del pescarese che, meritatamente, credevamo tutti avesse aperto la strada alla modernità del marketing internet.

Niente di più sbagliato, l'assessore quest'anno ha deciso, nuovamente, di accedere, a pagamento, ai soli canali televisivi.

A nulla sono valse le rimostranze dell'IDV Abruzzo e delle dichiarazioni di Carlo Costantini, capogruppo regionale, e di Cesare D'Alessandro, consigliere.

Al telefono lo stesso assessore ammette: "Lo scorso anno si è tentata la strada del web, ma viste le minori risorse, quest'anno si è bloccato quel canale di marketing. Vede - ha continuato Febbo - abbiamo già difficoltà a includere tutte le televisioni e poi voi del web avete fatto una gran cagnara lo scorso anno, dopo aver visto un nostro banner solo su un sito".

"Così - ha concluso l'assessore - quest'anno il funzionario ha deciso di non includervi".

Quindi un funzionario della Regione, probabilmente uno di quelli in "stato di agitazione" per la pessima riorganizzazione del personale dell'assessore Carpineta, avrebbe deciso d'impero di estromettere tutti i siti web dal marketing della Regione Abruzzo, con buona pace dell'assessore che, suo malgrado, avrebbe dovuto accettare.

Spiacenti, ma noi una simile balla non ce la beviamo, diciamo, invece, che il potentissimo assessore Febbo ha sempre mal digerito il web, non comprendendolo e ha sempre preferito la TV.

Scelta legittima, forse, già perchè se parliamo dei grossi network televisivi regionali non abbiamo nulla da eccepire poichè gli stessi hanno un ottimo bacino di visibilità e utenza. Purtroppo, però, i soldi dei contribuenti vanno a pioggia a tutte le TV anche a quelle che hanno un decimo, se non meno, dei nostri abituali lettori.

Un peccato ed un ulteriore schiaffo che si va ad aggiungere alla storia delle agenzie di stampa negate al web, alla mancanza di contributi regionali e statali per l'editoria elettronica.

Insomma la chiara volontà di affossare gli imprenditori che con il web fanno campare intere famiglie (fra giornalisti e tecnici) e che informano in modo puntuale e preciso gli abruzzesi (in Italia e all'estero).

Un disegno chiaro di questa Giunta che si concretizza con la chiusa, al telefono, dell'assessore Mauro Febbo: "Anche le televisioni, mi hanno detto, hanno il loro sito internet...".

Allora Presidente Chiodi e assessore Febbo vorremmo capire perchè con i fondi pubblici finanziate le TV e le stesse tentano, senza minimamente riuscirci, di farci concorrenza?

Non è questa un chiaro inquinamento del mercato fatto con i soldi dei contribuenti?

Chissà se qualcuno avrà la dignità di risponderci.

Luca Di Giacomantonio


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