Vittima di Violenza la Suora di Clausura che ha partorito a Macerata

25 Gennaio 2015   06:20  

È tutto tranne che una storia alla "uccelli di Rovo" quella che ha portato una suora di clausura, appena 35enne, a partorire nell'ospedale di Macerata.

«Non l'ho detto perché avevo paura, ora però voglio tenere il mio bambino».

Così avrebbe confidato alle sue consorelle dell'Amore di Cristo di San Severino la religiosa.

La neomamma è ancora una novizia e non avrebbe ancora preso i voti, è originaria del Burundi e non della Bolivia come tutti si ostinano a dire in paese. «E' arrivata da noi a maggio dal Burundi- rivela una suora del convento - per imparare l'italiano, non aveva ancora deciso il suo cammino, era all'inizio di un percorso, ma non è ancora una suora come molti affermano».

Arrivata in convento le consorelle si accorsero che era già incinta, ma nessuno glielo ha chiesto.

Alle spalle, la religiosa africana ha una storia dolorosa che ha avuto il coraggio di raccontare solo dopo. «Lo ha nascosto perché aveva timore - svela una suora parlando al citofono con un giornalista - ci sono molte differenze culturali tra l'Italia e il Burundi, lei ha subìto una violenza nel suo Paese, sentiva il peso di questo».

La suora poi conclude: «Certo, ha scelto di tenere il bambino, stanno bene entrambi, noi non abbiamo nulla da commentare».

La religiosa, domenica alle 21, ha dato alla luce un bel maschietto di tre chili e 600 grammi. «Lo voglio tenere», è stata la scelta della neomamma.

Non prenderà i voti: i panni che vestirà saranno quelli del genitore.

Nessun intervento ufficiale, al momento, da parte del vescovo della diocesi di Camerino, Francesco Brugnaro.


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