Vittoria Puccini: dopo un anno difficile, illumina Venezia

04 Settembre 2012   13:11  

Vittoria Puccini sbarca a Venezia, al Festival del Cinema, per presentare il film Acciaio, tratto dall’omonimo libro di Silvia Avallone.  

 Insieme a Vittoria Puccini, anche Michele Riondino e gli altri attori che hanno recitato nella pellicole di Stefano Mordini.

E' stata fotografata in un bellissimo abito blu, sobrio ed elegante.

Vittoria ha recentemente raccontato al mensile Vanity Fair di questo suo ultimo, difficile anno.

Prima, le vicissitudini sentimentali: la fine del legame con Alessandro Preziosi, padre di sua figlia Elena, la nuova relazione con Claudio Santamaria - a sua volta padre di Emma, nata dalla precedente relazione con Delfina Delettrez Fendi -, e persino le illazioni su un ipotetico ritorno di fiamma con Preziosi.

 

Poi, la morte improvvisa della madre, avvenuta esattamente un anno fa, mentre Vittoria era madrina alla Mostra del Cinema di Venezia: in poche ore, il passaggio dalla gioia al dolore più intenso.

Ed è qualcosa che ancora oggi non ha voglia di raccontare. Le risulta decisamente più facile parlare del felice momentoprofessionale che sta attraversando.

Vittoria Puccini spiega: “Sì, è stato un anno difficile, complicato. Sono successe tante cose, molto belle e molto brutte. Ho ricostruito pezzetti di me stessa. Ritengo di essere una donna più centrata”.

A Venezia Vittoria risplende e la nuova immagine che trasmette è quella di una donna forte e determinata: “Adesso so quello che voglio e non faccio più quello che vogliono gli altri”.

 

Se lo immaginava, da studentessa, che avrebbe fatto l'attrice?
«Assolutamente no. Ero la classica brava ragazza: dopo il liceo classico mi sono iscritta a Giurisprudenza, anche se non ho mai dato un esame. Però, se ci ripenso oggi, la scelta di recitare non è così strana per una con il mio carattere: sul set compari, ma nello stesso tempo scompari».

In Tv e nelle occasioni mondane sembra timida, chiusa, un po' algida. Ma poi, a parlarle, trasmette energia e calore. 

 «Sono migliorata quanto a timidezza. Ma algida no, non lo sono per niente. Anzi, sono sensibile e reattiva».

C'è qualcosa di lei che cambierebbe? 

 «L'unico cambiamento che prendo in considerazione è quello sul lavoro, dove la trasformazione è temporanea. Lì vedermi diversa mi piace. Se invece dovessi cambiare in modo permanente, sarebbe un dramma: mi dà fastidio non riconoscermi».

E lei si riconosce sempre? Com'è Vittoria appena alzata? 

«Così come mi ha visto lei prima del trucco. E mi creda, non sono presuntuosa, anzi a volte sono fin troppo critica con me stessa. È una delle poche cose di cui vado fiera: la mattina non faccio scherzi agli uomini».

L'intervista completa su Vanity Fair n. 35

 

 

 


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