Wi-Fi libero nuovamente azzoppato ed in Abruzzo che fine fa il milione dato ai comuni costieri?

Il Wi-Fi libero non s'ha da fare, nè ora, nè mai. Il governo adducendo problemi di sicurezza inesistenti blocca la liberalizzazione appena decretata con il DL del "Fare" e attraverso due emendamenti alla Camera dei Deputati blinda il ritorno all'antico.

In definitiva sarà molto più difficile ed oneroso per gli esercenti fornire il servizio, tanto da scoraggiarne l'uso.

In particolare la tracciabilità del collegamento dovrebbe essere garantita attraverso l'assegnazione temporanea di un indirizzo Ip e il mantenimento di un registro informatico dell'associazione temporanea di tale indirizzo Ip al Mac address del terminale utilizzato per l'accesso alla rete Internet.

Chi vuole offrire ai suoi clienti la possibilità di collegarsi dovrebbe quindi dotarsi di un server sul quale risulti la connessione. In realtà gli indirizzi Ip di una rete interna non forniscono informazioni sul collegamento, quindi l'unica soluzione per rispettare la legge sarebbe l'assegnazione di un Ip address pubblico, ma gli Ip pubblici, con tutta la mole di traffico di dati che attualmente circola nel mondo, sono praticamente esauriti.

Su questa linea il Governo nazionale cozza con quello abruzzese che solo l'11 luglio ha stanziato ben un milione di euro per la copertura Wi-Fi libera dell'intero litorale abruzzese considerato "elemento decisivo per la scelta della località dove trascorrere le vacanze".

L'assessore Mauro Di Dalmazio, trasferendo i fondi ai comuni, che sono i soggetti attuatori, aveva dato come tempistica 15 giorni per ottenere la copertura da 7Mbs e con banda minima garantita di 2Mbs.

Purtroppo sia le lungaggini solite, che questi due emendamenti bloccheranno quasi sicuramente il progetto. Ci domandiamo che fine faranno quei fondi e a che punto è lo stesso viso che a 12 giorni dalla firma della convenzione sulle spiagge del teramano e del pescarese non si ha traccia di nessun cambiamento, neanche un cartello...