Wwf: orso bruno marsicano, mammifero più minacciato d´Italia

26 Dicembre 2006   13:15  
I migliori successi si chiamano lupo, cicogna bianca, gipeto e cervo sardo, ma nuove sfide si profilano all´orizzonte per gli ambientalisti e sono la conservazione dell´orso bruno marsicano, oltre alle balene e alle foche monache. A tratteggiare un bilancio della situazione della fauna selvatica in Italia e del lavoro svolto negli ultimi trent´anni è il Wwf, che ha realizzato il volume "Salvati dall´Arca". "Molte le note positive, nemmeno immaginabili 40 anni fa, quando è nato il Wwf" racconta Maurizio Fraissinet, uno dei curatori del libro. E´ il caso del lupo, che in un censimento del Wwf del 1973 era ridotto a circa 100 esemplari in tutta Italia e grazie alla campagna dell´associazione non solo non si é estinto, ma ha raggiunto una popolazione di circa 800 individui, che hanno ricolonizzato tutto l´Appennino, tornando ad occupare zone da cui da più di un secolo erano stati scacciati. "L´operazione lupo ha avuto tanto successo da consentire l´esportazione di esemplari all´estero, in Francia e in Svizzera" spiega Fraissinet. Un´altra storia felice è quella del cervo sardo: sono tanti gli italiani che hanno contribuito a salvare la specie, con l´acquisto del Wwf dell´Oasi di Monte Arcosu, che oggi custodisce 1.000 esemplari, per una popolazione totale di circa 6.500 cervi sardi. Alcuni sono stati anche reintrodotti in Corsica, dove si erano estinti. "Poi ci sono le cicogne bianche - racconta Fraissinet - C´era una sola coppia nidificante nel 1959 e nel 2005 sono arrivate a 160 in tutto il Paese, dalla Calabria al Piemonte. Questo grazie alle associazioni, alla maggiore sensibilità degli italiani e al calo dei cacciatori". In Italia sono tornati anche gli avvoltoi. "A inizio secolo c´erano quattro specie: gipeto, avvoltoio monaco, grifone e capovaccaio - spiega Fraissinet - I primi due si sono estinti a metà del secolo e le altre due specie se la passavano malissimo. Ora il gipeto è stato reintrodotto sulle Alpi e il grifone è in buone condizioni sull´Appennino, mentre preoccupa invece il capovaccaio". L´allarme maggiore per il futuro ora riguarda l´orso bruno marsicano, il "mammifero più minacciato d´Italia" secondo il Wwf. Nel caso in cui venisse confermata la presenza di una cinquantina di esemplari infatti, il numero di femmine in età riproduttiva non sarebbe comunque sufficiente a garantire la sopravvivenza della specie. Un altro pesante allarme riguarda i cetacei del Mare Nostrum. Secondo l´esperto Giuseppe Notarbartolo di Sciarra "gli italiani credono che le balene non esistano nel Mediterraneo. E nonostante esistano due convenzioni, quella del Santuario dei cetacei e quella di Accobams, nulla di concreto è stato veramente fatto. Almeno, gli animali non se ne sono accorti". "Un sogno per il Wwf? Rivedere le foche monache - conclude Fraissinet - che in passato abitavano anche in Italia. Si sono estinte a Napoli (Posillipo), all´inizio del �� e a Capri negli anni 䚂". Fonte: Ansa Ambiente

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