''Cassazione istiga alle stragi discolpando chi guida ubriaco''

Lo sconcerto del Coisp

26 Marzo 2009   12:38  

Il Coisp – Sindacato Indipendente di Polizia - è indignato per come la Quarta Sezione penale della Cassazione, (sentenza n.13083), abbia motivato il rigetto del ricorso della Procura di Salerno, volto a riconoscere l’accusa di omicidio volontario contro un 24enne rumeno che, ubriaco, a bordo di una potente BMW, aveva investito una coppia di giovani, causandone la morte di uno ed il grave ferimento dell’altro. Il rumeno poi aveva terminato la propria corsa contro una vetrina.

Il Coisp si chiede “con quali sentimenti possiamo affrontare una sentenza che giustifica chi si ubriaca e si mette su strada”.

Anzi, lo "stato di ubriachezza" viene giustificato dalla Cassazione, in quanto avrebbe contribuito "….ad ingenerare il senso di onnipotenza che in uno alla giovane età ha consentito di agire convinto di non correre rischi di sorta".

Ma “tutto è avvenuto per colpa, non per volontà”.

“Per analogia allora - scrive provocatoriamente il Coisp - una condotta tale, equivale a giustificare chi spara sulla folla, dato che, chi spara non è detto che voglia uccidere una particolare persona, anzi potrebbe non colpire nessuno”.

Per il Coisp, quale rappresentante degli Operatori della sicurezza, “la severità invocata da ogni parte, politica e sociale nei confronti dell’uso di alcool mentre si guida, viene fortemente compromessa, se non vanificata, da sentenze come questa emessa dalla Cassazione”.


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