Carsoli: il paese tra i monti Carseolani e la valle del cavaliere

27 Febbraio 2012   12:27  

Paese di confine tra Abruzzo e Lazio, situata dove correva l'antica via Valeria Carsoli, fu un importante avamposto dei romani fortificato contro gli attacchi dei Marsi. La caduta dell'Impero portò Carsoli nell'orbita dei Longobardi e del Ducato di Spoleto. Il potere del conte dei Marsi Rainaldo dopo mille anni è ancora testimoniata dall'imponente castello di Sant'Angelo.

La dominazione angioina è testimoniata invece dalla chiesa di Santa Vittoria, fondata da re Carlo, una delle più grandi che abbia la Diocesi dei Marsi, con le sue otto cappelle e il pupito ad opera del maestro Gervasi di Collo, che lavorò molti anni nella sagrestia di S. Pietro in Roma.

Suggestiva e controversa l'origine del nome Carsoli: potrebbe derivare dall'ebraico con significato di "città della volpe" o anche "città del lupo"; ma anche dal latino "castrum solis" ovvero "fortezza assolata".

Oggi Carsoli, grazie all'autostrada a24 è sede di un importante distretto industriale, ma negli ultimi anni ha riscoperto una fortunata vocazione turistica, in virtù della superba bellezza dei monti Carseolani e della valle del cavaliere. Ed anche grazie all'offerta di numerose strutture ricettive di ottimo livello.

In particolare la Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca offre indimenticabili escursioni tra faggete, castagneti, cascate e inghiottitoi, e soprattutto dentro splendide grotte, come la grotta del Cervo e la grotta dell'Ovito. La grotta del Cervo lunga circa 400 metri è caratterizzata dalla presenza di straordinarie concrezioni candide di varia forma e struttura. In una sala denominata "Salone degli Antenati", sono state rinvenute le ossa di tre carnivori attribuibili a Orso Bruno, Lince, Pantera Spelea e quelle di un Cervo, da cui, la grotta, prende il nome.

Nella Grotta del Cervo alcune università hanno condotto studi sulla paleo sismicità che hanno permesso di definire gli eventi sismici della zona in un arco di 350. 000 anni. L’interesse scientifico delle grotte è legato anche alla ricostruzione della loro frequentazione dalla preistoria all’età romana e alla presenza di un’interessante fauna cavernicola.

La Grotta dell'Ovito è invece inghiottitoio naturale che raccoglie le acque del bacino omonimo per restituirle dopo 1300 m. di distanza nella cosiddetta risorgenza della Vena Cionca. Dopo una galleria si accede ad un canyon caratterizzato da un'ulteriore successione di rapide, profondi laghetti e cascate; dopo un salto d'acqua di otto metri si giunge sul vasto lago caratterizzato da cascate alimentate dalle acque del torrente sotterraneo.

Nella Riserva fioriscono, tra le altre, l’Anemone appenninica, il Ranuncolino muschiato, la Saxifraga rotundifolia. Fra gli uccelli sono presenti il picchio verde e la coturnice. Vicino il borgo medioevale di Pietrasecca, è poi possibile cimentarsi nell'arrampicata sportiva, nei siti attrezzati di Vena Cionca e di Vena Viva.

A Pietrasecca va infine ricordato, fu arrestato dai piemontesi il Generale legittimista spagnolo José Borjès venuto in Italia per riconquistare il perduto Regno borbonico di Francesco II, sperando in un'alleanza con il brigante lucano Carmine Crocco.

Meritano una visita anche le altre frazioni di Carsoli: Colli di Montebove, Poggio Cinolfo, Tufo di carsoli, Villetta, Monte Sabinese, e Villa Romana. Dove si può tra le antre cose acquistare a buon prezzo eccellente pecorino. E godere del silenzio e del panorama.


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