Cialente contro ditte e ingegneri: ''Basta scuse, avete preso troppi appalti''

L'Ance: ''Causa dei ritardi è l'incertezza delle regole''

25 Marzo 2013   10:15  

ll sindaco Massimo Cialente, replica agli ingegneri e architetti e ditte edili che sabato hanno convocato una polemica conferenza stampa e accusa: hanno preso troppi appalti e progetti e ora non riescono a portarli avanti nei tempi prestabiliti, e accampano scuse.

E minaccia: se i cittadini non fanno la loro parte facendo pagare le penali per i ritardi dei lavori, perderanno il diritto all'assistenza.

''Adesso gli ingegneri comincino a lavorare - intima il sindaco - non vorrei che questo polverone sia stato alzato perché gli ingegneri non sono pronti. Molti stanno presentando rapidamente le schede, altri invece si lamentano. Non vorrei che tutta questa situazione fosse stata creata per chiedere ulteriore tempo e rinvii: non si potranno e non si vogliono dare. Hanno preso troppi lavori.

La stessa cosa vale per le imprese. Bisogna chiudere entro i tempi. Altrimenti purtroppo i cittadini con professionisti e imprese ritardatarie, perderanno il diritto all’assistenza. Già con le E della periferia si stanno sforando i tempi. I direttori dei lavori devono rispondere di quello che fanno. Invito i cittadini a rifarsi sulle imprese ritardatarie.

Spero che gli amministratori abbiano firmato contratti che prevedono le penali per i ritardi. Molte hanno preso portafogli per milioni di euro, hanno in carico tanti cantieri. Si tratta di imprese non sempre strutturate che hanno scommesso su una ricostruzione di dieci o quindici anni. Hanno sbagliato: la ricostruzione durerà cinque anni.

Altre, soprattutto non aquilane, hanno preso i soldi per ripagare debiti con le banche e non hanno pagato le imprese subappaltatrici, mettendo in crisi l’economia della città. Chiederò che venga pagato subito, all’inizio dei lavori, il primo Sal (stato di avanzamento dei lavori) e che gli altri siano saldati ogni due o tre mesi come accade per i lavori pubblici.

Le tranche di finanziamenti dopo la prima, però, saranno date solo se il direttore dei lavori e l’amministratore rilasceranno una dichiarazione giurata al Comune, in cui si assicuri che con il Sal precedente siano state pagate le fatture emesse e che è stato presentato il Durc.''

Non si attendere la replica dell'Ance per voce del suo presidente Gianni Frattale.

“Non avranno difficoltà le imprese aquilane a stare nei tempi della ricostruzione. Siamo d’accordo sul dovere di rispettare i patti contrattuali, ma ricordiamo che non siamo i soli a dover stare alle regole – afferma Frattale -

La responsabilità di una fluida ricostruzione è in capo anche e soprattutto a chi ne sta amministrando i processi.

Se i procedimenti burocratici per l’approvazione dei progetti e dei pagamenti in SAL saranno efficienti e snelli, se si risolverà l’ingorgo delle pratiche al Genio Civile, se vi sarà certezza dei fondi, non ci sarà motivo né convenienza per le imprese di ritardare i lavori”.

Frattale ricorda poi che ANCE L’Aquila si è sempre resa disponibile all’individuazione di meccanismi che garantiscano la puntualità nella riconsegna dei cantieri e nei pagamenti di subappaltatori e fornitori, nel pieno interesse non solo dei cittadini e della ricostruzione ma delle stesse imprese locali che spesso si trovano a collaborare con grandi gruppi di cui poco si conosce.

E’ recente un appello di ANCE L’Aquila a vigilare in tal senso per evitare l’ingresso nella ricostruzione di soggetti imprenditoriali con bilanci a rischio.

“Le tutele già esistono, basta utilizzarle - afferma il Presidente ANCE riferendosi all’OPCM 3945 che fissa gli obblighi temporali e le penali sia per il cittadino che deve affidare i lavori all’impresa, sia per l’impresa che deve riconsegnare l’opera finita; oppure l’OPCM 4013 che fissa le decurtazioni progressive dell’ultimo SAL per l’impresa che non chiude il cantiere in tempo. Non ultimi gli strumenti delle fidejussioni, volute dalla stessa ANCE, che proteggono il cittadino committente da ogni sorta di ritardo negli adempimenti contrattuali. Frattale evidenzia anche un altro ostacolo: “I problemi spesso risiedono in cause esterne che prescindono dalla volontà di chi esegue i lavori: reti, tralicci, sottoservizi e impedimenti di vario genere che rallentano il cantiere, su cui i soggetti istituzionali competenti hanno il dovere di intervenire preventivamente con accordi generali risolutivi”.

“Le regole e i tempi - dice in conclusione il Presidente di ANCE L’Aquila - devono rispettarli tutti perché la ricostruzione proceda puntuale.

Se si vuole ricostruire in cinque anni, come vorrebbe il Sindaco, ci si dia certezza delle regole, una burocrazia efficiente e puntualità nei pagamenti. Serietà, professionalità e rispetto dei contratti ce li mettiamo noi, imprenditori locali”.

 


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