#Dieselgate #Volkswagen Verso Accordo. In Usa 6,5 Mld A Proprietari Auto, E In Italia? @Altroconsumo

Altroconsumo, ammessa class action dalla Corte Appello Venezia

20 Giugno 2016   12:33  

Volkswagen si appresta a presentare un piano da 10 miliardi di dollari per risolvere lo scandalo del diesel negli Stati Uniti.

La casa automobilistica tedesca presentera' alle autorita' americane misure per riparare o togliere dalla strada mezzo milione di auto, anche se e' ancora in attesa del via libera delle autorita' su come riparare le auto.

L'intesa prevede infatti l'opzione per i proprietari di auto di chiedere la riparazione della loro vettura, ma visto che l'Agenzia per la protezione ambientale americana e il California Air Resources Board non hanno ancora approvato i rimedi proposti da Volkswagen, non c'e' al momento alcuna tabella di marcia su come questo potrebbe avvenire ne' garanzia che le riparazioni saranno approvate.

Il piano prevede - secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg -lo stanziamento di 6,5 miliardi di dollari per i proprietari di auto e 3,5 miliardi di dollari per il governo americano e le autorita' della California.

I legali dei proprietari di auto Volkswagen dovranno presentare l'accordo entro il 28 giugno al giudice federale di San Francisco a cui fa capo la causa avviata contro Volkswagen.

Il giudice dovra' valutare la proposta, insieme all'accordo del costruttore con le autorita', prima di decidere se approvarla.

L'accordo include l'opzione per i proprietari di auto di vendere a Volkswagen la propria vettura e terminare il lease in anticipo.

L'iniziativa di Volkswagen punta a riguadagnare la fiducia dei clienti e delle autorita' dopo aver ammesso di aver truccato i test per 11 milioni di auto diesel nel mondo.

Un'ammissione che e' costata il posto all'amministratore delegato Martin Winterkorn e che ha spinto Volkswagen ad accantonare 16,2 miliardi di euro per coprire i costi dello scandalo, incluse le riparazioni e le azioni legali.

Ma in europa e in Italia cosa succederà?

Mentre sono in arrivo ingenti risarcimenti per gli automobilisti statunitensi, in Europa ancora tutto tace.

Come si legge su www.altroconsumo.it, "nonostante le promesse dell’ex ministro Guidi e del ministro Delrio, a oggi sul fronte italiano tutto è rimasto fermo.

Dopo l’incontro con i produttori, le istituzioni si erano dette pronte a collaborare per dare finalmente una svolta alla vicenda sulle emissioni “taroccate” delle auto diesel. Di fatto, però, ancora tutto è rimasto così come lo avevamo lasciato.

E, anche dal lato Volkswagen, non c'è stata alcuna collaborazione: la casa produttrice, infatti, ha rifiutato un confronto con le associazioni del consumatori, richiesto per cercare un accordo in favore degli automobilisti coinvolti"

Altroconsumo ha così messo a disposizione la propria esperienza in fatto di test indipendenti e, nel caso in cui il ministero decidesse finalmente di procedere, si è candidato per gestire la fase dei controlli.

Continua intanto la raccolta firme per aderire alla class action contro Volkswagen, e chiedere il rimborso del 15% del prezzo d’acquisto delle auto coinvolte.

"È ora che i consumatori ottengano giustizia e siano risarciti. Avevamo fatto una richiesta a Volkswagen in questo senso. A fronte di una risposta negativa, è partita la class action di Altroconsumo a favore di tutti i proprietari delle auto coinvolte."

 

Altroconsumo, ammessa in Italia la class action
Corte Appello di Venezia ha ammesso ordinanza formale

Il 17 giugno è stata ammessa in Italia la class action contro Volkswagen.

Lo ha comunicato in una nota Altroconsumo precisando che "la Corte d'Appello di Venezia ha emesso oggi l'ordinanza formale, dando formalmente il via libera alla class action dell'associazione di consumatori contro il colosso automobilistico tedesco per la vicenda delle emissioni truccate".

L'azione contro Fiat per le stesse ragioni - prosegue la nota - era già stata ammessa dal Tribunale di Torino. ''Ci sono voluti 1 anno 2 mesi e 23 giorni, due fasi di giudizio, oltre cento pagine di atti tra atto di citazione e reclamo, centinaia di documenti esaminati, due consulenze tecniche di parte, oltre 20mila consumatori che hanno già manifestato la loro intenzione di aderire all'azione'', precisa Altroconsumo.

L'associazione ''nel 2014 - precisa la nota - ha messo alla prova in un laboratorio specializzato due modelli di auto (Panda 1.2 benzina, 51 kw e Golf 1.6 TDI BM, 77KW) confrontando i risultati relativi ai consumi di carburante con i dati dichiarati dalle case automobilistiche.

I dati non erano risultati omogenei: i consumi e le emissioni del modello di Panda sono risultati più alti del 18%, quelli del modello di Golf addirittura più del 50%. Le case automobilistiche hanno creato così false aspettative nei consumatori: una vera e propria pratica commerciale scorretta, sulla quale sta indagando l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato''.

Ora il Tribunale di Venezia dovrà stabilire le modalità per rendere nota la decisione e invitare i consumatori ad aderire formalmente all'azione risarcitoria collettiva.

 

Nel video l'assurda soluzione proposta da Volkswagen


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Dieselgate Volkswagen
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