La riscossa di Giuliani: adesso è anche l'Ingv a dargli ragione

''I terremoti nel mondo sono tutti connessi''

13 Marzo 2010   12:53  

Una piccola grande riscossa per il ricercatore aquilano Giampaolo Giuliani. Il tecnico di laboratorio salito alla ribalta dopo il sei aprile per i suoi studi sulla previsione dei terremoti.

Seppur con qualche differenza nei metodi di ricerca – come sottolinea lui stesso - i ricercatori dell'Istituo nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell'Università Roma Tre sono sulla stessa strada: studiare il radon come elemento precursore di eventi sismici.

Il lavoro di cinque studiosi, Paola Tuccimei, Silvio Mollo, Sergio Vinciguerra, Mauro Castelluccio e Michele Soligo, conferma che l'emissione di questo gas aumenta – o diminuisce, a seconda del contesto geologico – prima di un evento sismico.

Il ricercatore aquilano tuttavia smentisce che l'emissione di radon varia a seconda della porosità delle rocce, come sostenuto dai ricercatori di Ingv e Università Roma Tre. Questo aspetto è emerso dai loro studi – dice Giuliani – perchè sono stati effettuati in laboratorio con dei campioni.

Infine Giuliani afferma: i terremoti che si stanno verificando in giro per il mondo (Cile, Turchia, Haiti) sono tutti connessi fra loro.

 

Un lancio dell'agenzia ApCom di ieri:

Variazioni di gas radon possono annunciare terremoti. In particolare, anomalie negative di rilascio del gas dovrebbero essere considerate indicatrici di imminenti rotture e fratturazioni tra le rocce del sottosuolo. La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell'Ingv e dell'Università di Roma Tre, che hanno isolato i meccanismi fisici nelle rocce responsabili della diminuzione e dell'aumento dell'emissione di radon osservati sul terreno prima di terremoti o eruzioni vulcaniche. Il lavoro in fase di pubblicazione su Geophysical reaserch letters (Grl).

"La nostra scoperta - spiega Sergio Vinciguerra, coautore della ricerca - ha permesso di isolare i meccanismi fondamentali che determinano la diminuzione e l'aumento dell'emissione di radon prima dei processi di rottura. Stiamo estendendo l'analisi ad altre litologie con diversi contenuti di vuoti per studiarne l'emissione di radon in funzione del carico applicato. Questo ci permetterà nei prossimi anni di sviluppare un modello per i cambiamenti di emissione di radon osservati e fornire un supporto quantitativo all'interpretazione delle anomalie di questo gas prima di eventi sismici e vulcanici".

Le variazioni del gas radon sono legate alla natura delle rocce nel sottosuolo. "A differenza di quanto comunemente si ritiene - dice Vinciguerra -, particolarmente alla luce dei recenti dibattiti sul terremoto de L'Aquila, oltre che ad aumenti di emissione di radon prima di un evento sismico si è spesso osservate ad anomalie negative, cioè diminuzioni di emissione, in diversi contesti geologici. E' noto che le rocce hanno un contenuto molto variabile di porosità (cioè dei vuoti al loro interno). Quelle rocce, come basalti o graniti ad esempio, che contengono piccolissime quantità di vuoto sottoposte a un carico daranno luogo a rotture con aumento di emissione del radon".


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