Presunti esami truccati, il professore si difende: "Prove regolari, mai presi soldi"

Avrebbe sfruttato il suo ruolo per riacquistare due case

11 Marzo 2014   10:00  

Continua la scia polemica sulla sponda dell'inchiesta sui presunti esami truccati presso la facoltà di Scienza Manageriali dell'Università "D'Annunzio" sezione di Pescara, che lo scorso 5 marzo ha portato all'arresto di un professore.

Luigi Panzone, docente di tecnica bancaria, tuttora ai domiciliari con l'accusa di aver preso soldi per truccare l'esito di alcuni esami, è stato sottoposto ad interrogatorio dal gip Luca De Ninis, con particolare riferimento alle somme di denaro, rispettivamente 50.000 e 13.000 euro, che secondo il pm Valentina D'Agostino egli avrebbe chiesto agli altri due indagati, il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e l'imprenditore foggiano Michele D'Alba, al fine di segnalare il primo a docenti compiacenti ed agevolare il secondo nel superamento di alcuni esami.

Nel corso dell'interrogatorio Panzone, assistito dai legali Giovanni Cerella e Federico Squartecchia, ha negato qualsiasi accusa, asserendo di non aver mai truccato alcun esame e di non aver mai recepito denaro in maniera corruttiva, né tantomeno di aver mai agevolato nessuno.

Secondo l'accusa, il docente avrebbe cercato di ottenere soldi al fine di riacquisire due proprietà immobiliari a Pianella, dove risiede, e dal momento che non poteva far ricorso al credito bancario, poiché protestato, avrebbe così deciso di sfruttare il proprio ruolo. Panzone, ha negato che vi sia stato alcun collegamento tra le due vicende, al contrario avrebbe solo chiesto un aiuto economico.

Nell'ordinanza di custodia cautelare, in ogni caso, il pm evidenzia come ci sarebbe stato un accordo, mai concretizzatosi, tra il docente e Riccardi, per cui quest'ultimo si sarebbe impegnato all'acquisto di una casa, per poi intestarla entro 18 mesi alla compagna di Panzone, il quale si sarebbe poi adoperato per restituire 350.000 euro con le rate del mutuo ipotecario sottoscritto dal sindaco di Manfredonia.

I legali del professore, intanto, sono prossimi a depositare la richiesta di revoca dei domiciliari, mentre per Riccardi e D'Alba, interrogati a seguire, il gip ha disposto il divieto di dimora a Pescara.


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