Terrae motus, un racconto fotografico

26 Giugno 2009   16:13  

"E' passato solo un minuto e dalla finestra della mia casa ferita,  vedo un enorme nuvola sulla città. M'illudo che possa essere semplicemente foschia,  ma dieci minuti più tardi capirò che quella è la polvere delle nostre case e dei nostri moriti. Quella polvere che penetra il corpo e l'anima e offusca la visione''.

Comincia con queste parole il racconto per fotogrammi di ''Terrae motus'', volume che raccoglie gli scatti realizzati all'indomani del 6 aprile dei fotografi aquilani Roberto Grillo e Renato Vitturini e che è stato  presentato oggi in conferenza stampa. Tutti coloro che hanno partecipato al progetto, a cominciare dalla casa editrice  Marte, lo hanno fatto a titolo gratuito, e il 100% del ricavato andrà a finanziare a L'Aquila uno spazio del ricordo. Novantanove copie saranno distribuite nel corso del G8, ai Grandi della Terra.  Spero, ha affermato il commissario Guido Bertolaso, che presto si potrà dare alle stampe un secondo volume fotografico, che documenti la ricostruzione e la rinascita della città. Un merito particolare che va ascritto ai due fotografi è anche la discrezione e il rispetto del dolore e della morte, che si ammira sfogliando le pagine del libro, segno di una deontologia professionale così lontana da episodi di sciacallaggio mediatico che hanno connotato in negativo il racconto  del terremoto aquilano. Cosa ben diversa dal restare fedeli alla bellezza estetica e all'armonia delle forme e dei colori anche in mezzo alle macerie della propria città distrutta e senza più forme definite. 

 


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