VIDEO Abruzzo petrolifero? E al convegno esplode la bagarre...

24 Luglio 2009   10:20  

A Cupello momenti di forte attrito tra il presdente Chiodi e cittadni attivisti contro la proliferazione di pozzi petroliferi in Abruzzo, nel corso del convegno ''Abruzzo: quale futuro?'' con padrone di casa l'ultra -ottantenne politico democristiano Remo Gaspari.
Pubblichiamo il resoconto inviatoci da Lorenzo Luciano del blog Allegria di naufraghi. e della ricercatrice Maria Rita D'Orsogna.

'' L'unico puntuale è Remo Gaspari, la sala si riempie pian piano, tra gli organizzatori c'è un certo sconcerto, arrivano troppi volti mai visti, qualcuno riconosce qualcuno e il sospetto cresce.
Arriva il Presidente della Provincia, gli oratori si siedono sul palco. Le telefonate verso Chiodi si ripetono e lui assicura la sua presenza, troppa gratitudine lo lega a Gaspari per non venire.
Arriva la dott.ssa D'Orsogna, anche chi non se ne era accorto ora capisce, non potrà essere la festa tra il vecchio potente democristiano e i suoi successori, quelli che con umiltà ne hanno seguito i consigli.
C'è ancora tempo, basterebbe una telefonata e il Presidente della Regione eviterebbe l'imbarazzo, ma nessuno la fa.
Il convegno parte con quasi un'ora di ritardo e con un giovane ingegnere che parla del fotovoltaico: un taglia e incolla riferito scolasticamente alla platea, ma corretto. Arriva Chiodi e si rende conto che qualcosa non va già dal primo piccolo applauso. Di Giuseppantonio scivola gradualmente in secondo piano. Parla Chiodi, cifre e leggi difficili da comprendere, la sensazione è che sia molto contento di quanto ha avuto e colpisce la sua ammirazione per il "genio" Tremonti.
Al termine la dott.ssa D'Orsogna chiede la parola e le viene dato il microfono, chi lo fa - probabilmente lo stesso che non ha telefonato - si sta ancora mangiando le mani: una domanda semplice sulla petrolizzazione dell'Abruzzo seguita da un forte applauso scatena il nervosismo.
Abituati come sono a riunioni in cui uno parla, senza peraltro dire niente, mentre gli altri si scambiano felici delle pacche sulle spalle, all'idea di doversi confrontare con altri vanno immediatamente in crisi.
Chiodi risponde comunque con la solita risposta limitata al centro oli di Ortona. Alla richiesta di una precisazione gli organizzatori non resistono e reagiscono: cominciano ad offendere, alzano la voce, rifiutano di continuare, ovviamente c'è chi risponde con lo stesso tono. Anche se non succede nulla oltre al tentativo di farsi sentire senza avere il microfono, più di uno chiama i carabinieri e i vigili urbani, si lamentano dal microfono della maleducazione della platea. Inutile ricordare agli uomini con le giacche nere che anche gli Abruzzesi hanno il diritto di parlare, inutile ricordare che questa sarebbe la democrazia, sembra davvero di essere andati a disturbare in casa d'altri.
A questo punto mandano avanti lo scudo umano: non oserete certo disturbare un vecchio di 88 anni, abbiate rispetto almeno per l'età.
Lo scudo non se lo fa dire due volte e parte all'attacco con un intervento da cineteca che spero qualcuno diffonda: il ricordo dei bei tempi andati e la benedizione a Chiodi e Di Giuseppantonio il tutto condito con cicliche offese ai disturbatori, alle persone da quattro soldi, ai terroristi, ai comunisti, a gente che nemmeno Veltroni vuole, ai colpevoli del disastro attuale, ai fannulloni, alla gentarell' e chi più ne ha ne metta. Dietro di lui gongolano; un solo intervento lo interrompe, dice: "Quel che lei dice è vero ma ...." e viene travolto.
Ovviamente al termine dell'intervento si è fatto tardi e tutti devono scappare, rimane il tempo per qualcuno per rilanciare qualche offesa salvo poi allontanarsi di fronte agli sguardi pietosi degli stessi offesi.
Rimane il senso amaro della ignoranza e dell'arroganza ora al potere, di chi rende apertamente onore a chi 20 anni fa ha avuto il solo "merito" di dirottare in questa regione una parte di quel debito pubblico che i nostri figli dovranno pagare (se prima lo Stato non fallirà) e non senza trasferirne una parte nelle casse degli amici.
Si prova quasi pietà di fronte a persone che non sono in grado di rispondere a semplici domande, che non sanno prendersi la responsabilità di quello che fanno, anzi che spesso neppure sanno quello che fanno e che reagiscono con un riflesso condizionato offendendo e lamentandosi come bambini.
Voglio concludere con quanto ho detto ad un ragazzo, laureato e disoccupato, che non sapeva neppure chi fossimo e cosa volessimo:
"Io non sono nato qui, ho una laurea, una professione e un lavoro, so arrangiarmi nella vita ed ho anche denaro sufficiente per cui me ne potrò andare da qui quando vorrò. Il problema vero è il tuo, tu che vorresti restare nella tua terra ma che credi nell'elemosina dei potenti.
A risentirci tra qualche anno".

Lorenzo Luciano 


Gianni Chiodi e Remo Gaspari a Cupello

'' Finalmente dopo otto mesi di richieste e domande, siamo riusciti a sentire qualche parola da parte di Gianni Chiodi sul tema del petrolio in Abruzzo, ieri sera 22 Luglio 2009.
Per un resoconto giornalistico si puo' andare su Il Messaggero, con l'articolo dell'ottima Novella di Paolo che e' rimasta fino alla fine, e per un racconto piu' personale sul blog di Lorenzo, qui.

La sera del 21 luglio sono stata avvertita da un lettore di questo blog, che l'aveva saputo per caso, di un incontro fissato per l'indomani a Cupello. Ci sarebbe stata la presenza di un giovane ingenere, che e' stato presentato solo come ingegner Tiberio, e di Calogero MARROLLO Presidente Confindustria Abruzzo, Enrico DI GIUSEPPANTONIO Presidente della Provincia di Chieti, Gianni CHIODI Presidente Regione Abruzzo Silvio BELLANO Esponente Furcese dell'UDC, Remo GASPARI Tuttofare della Democrazia Cristiana

Siccome sono mesi che cerchiamo di parlare con Chiodi sul tema dell'Abruzzo petrolifero, e siccome lui non si e' mai degnato di rispondere ai pur numerosi inviti e richieste, ho subito capito che sarebbe stata un occasione importantissima per noi.

La macchina organizzativa di noi amanti dell'Abruzzo si e' allora subito messa in moto. Ho tempestato di email e telefonate tutti. Per effetto domino, grazie a telefonate notturne, e ad una organizzazione efficientissima di un popolo libero ed amante dell'Abruzzo, con nemmeno 24 ore di avviso, abbiamo riempito la sala del comune di Cupello. E' stato bellissimo che ciascuno di noi abbia dato il meglio di se per essere presente e per incalzare tutta la casta abruzzese, passata ed attuale.
Inutile dire che non se l'aspettavano.

La scelta di Cupello, piccolissimo centro del Vastese, non e' stata un caso. Li' esiste gia' una forte presenza ENI, con un centro di stoccaggio di gas. La citta' si e' dichiarata favorevole ad ospitare un inceneritore sul suo suolo e Cupello a suo tempo disse anche di essere favorevole alla costruzione del centro petrolifero di Ortona. Insomma, una citta' bendata ferma al progresso degli anni sessanta.

Secondo me, lo scopo di questo incontro, pubblicizzato solo nell'immediato circondario di Cupello era quello di dare una occasione alla politica, e a Gianni Chiodi in particolare, di rispondere che c'e' anche gente favorevole al petrolio, e che non tutti la pensano come noi.
Non a caso, colui che ha introdotto la serata - un perito industriale dipendente dell'ENI il cui nome non e' stato reso pubblico - e' lo stesso che si era presentato a San Salvo due sere prima per dire a me che quel che dicevo era inesatto.
A San Salvo l'innominato ha detto che voleva fare un convegno io e lui (sic), che a Viggiano l'aria non puzza, che l'idrogeno solforato non fa male, che l'ENI e' una multinazionale di massima serieta' ambientale, e che tutti rimpiangono di non avere la centrale turbogas - come quella di cui invece si vanta Gissi - sul proprio territorio. Dulcis in fundo, l'innominato ha detto che mio padre non poteva parlare, in quanto di parte essendo mio padre.
Lui invece, dipendente ENI parlava da persona indipendente e libera.
Torniamo allora a Cupello. Dopo la presentazione da parte dell'impiegato ENI, i vari politici hanno preso posto. Ho stretto cordialmente la mano a DiGiuseppantonio e gli ho ricordato che a Lanciano, il 20 Luglio 2009, si era impegnato a lottare per scongiurare il pericolo petrolio, e che noi tutti ci aspettavamo che questo impegno fosse mantenuto anche a Cupello.
Intanto l' ingegner Tiberio ha iniziato a parlare di fotovoltaico. Ho preso posto in prima fila e ho continuato a fissare con intensita' tutti i presenti, facendo capire loro che non avevo paura, e che ero li per difendere la mia verita' e i miei diritti di cittadino. Ogni tanto annotavo le frasi piu' interessanti che sentivo sul mio taccuino.
Finalmente arriva Chiodi, con circa un ora di ritardo. Saluti affettuosi e referenziali a Zio Remo, una vera "autorita' per quanto riguarda la conduzione della politica", un "emblema della politica per la crescita dell'Abruzzo" come lo ha definito Chiodi e che "tutti rimpiangiamo".
Poi si e' passato a parlare della regione Abruzzo che prima "brilla per infrastrutture", che e' "una piccola citta' "ma che poi, pare, abbia bisogno di 6 miliardi di euro per creare (altre!) infrastrutture portuali e aereoportuali.
Usando parole care a Antonio di Pietro ha poi detto di voler eliminare modelli antichi e dispendiosi di gestione della regione, che tanto poi paga Pantalone, che vuole eliminare la frammentazione ospedaliera della regione che conta circa 38 ospedali. Chissa' perche' il pensiero di tutti e' volato a Remo Gaspari, e all'ospedale di Gissi mentre venivano pronunciate queste parole.
Chicca finale, parole di ammirazione e di rispetto per Obama che in Africa ha parlato del bisogno di infrastrutture. Non ho capito bene se intendesse dire che l'Abruzzo ha bisogno di infrastrutture allo stesso identico modo dell'Africa o no, ed in tutta sincerita' mi e' sembrato molto forzato il paragone.
Mi ha comunque dato molto fastidio che Chiodi usasse il mio Presidente in modo inappropriato per propagandare il suo programma di infrastrutture abruzzesi alla presenza del costruttore di inceneritori e cementifici Marrollo senza invece dire che Obama ha piu' e piu' volte parlato di riammodernare le infrastrutture americane in modo da renderle piu' efficienti, a sempre maggior uso di energia rinnovabile per LIBERARCI DAL PETROLIO.
In piu' il discorso in Africa, sulle infrastrutture, Obama l'ha pronunciato una sola volta. Quello sulle energie rinnovabili e' stato invece il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, ed il suo impegno in questo senso e' stato concreto, facendo approvare qualche settimana fa un ambizioso piano energetico dal suo governo. Il suo ministro dell'energia e' un premio Nobel.
Ad ogni modo, non e' stato chiaro come inquadrare questo discorso nell'ambito del primo intervento, quello sul fotovoltaico, e se i soldi destinati alle infrastrutture per l'Abruzzo, oltre che per costruire quei nuovi porti ad aereoporti, serviranno anche per incentivare l'energia fotovoltaica.
Il tutto e' ad interpretazione libera.
Alla fine del suo discorso, ho preso tutto il coraggio che ho, sono andata da Silvio Bellano, e ho chiesto la parola. Mi hanno dato il mocrofono, l'ho guardato negli occhi, ed ho detto:
Presidente Chiodi, correi sapere cosa ne pensa del fatto che secondo il governo centrale italiano, l'Abruzzo dovra' diventare una regione mineraria, con la meta' del suo territorio invaso dalle trivelle?
Il pubbico non aspettava altro - non me, ma l'occasione di porre questa domanda semplice e chiara al nostro governatore.

Maria  Rita D'Orsogna

 


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