17enne picchiato selvaggiamente perchè nero

22 Marzo 2018   11:01  

L'hanno raggiunto davanti alla sua abitazione, proprio sul portone di casa, e poi l'hanno aggredito, gettandolo a terra e gridandogli contro frasi come "io odio i negri", "sporco negro" e "devi morire".

E' successo a un ragazzo di 17 anni, residente a Rimini, che martedì scorso è stato colpito al volto e insultato con frasi razziste da un gruppetto di tre suoi coetanei. Secondo le prime ricostruzioni, uno di loro gli avrebbe sferrato un pugno mentre gli altri lo avrebbero spalleggiato gridando insulti all'indirizzo del 17 enne.

Mamma italiana e padre di origini africane, all'interno dell'abitazione c'era la madre del minorenne quando è stato aggredito. E' stata lei a soccorrerlo e a portarlo al pronto soccorso. Gli autori dell'aggressione, contro i quali il 17enne sporgerà denuncia, sono fuggiti e sul caso ora indagano i Carabinieri. Secondo quanto si apprende, i tre avrebbero già avuto un diverbio con la vittima dell'aggressione.

A condannare quanto accaduto, intanto, è intervenuto il Comune di Rimini che, tramite il vicesindaco Gloria Lisi, ha definito l'aggressione "una violenza verbale che colpisce come e più di quella fisica, che ha comunque lasciato il segno sul volto e nel cuore di un giovane diciassettenne della provincia di Rimini". "Siamo di fronte - sottolinea Lisi - ad un caso del più bieco e becero razzismo, a cui dobbiamo reagire con forza. Anche perché, nell'ultimo anno, sono troppi gli episodi di discriminazione, fisica e verbale, avvenuti a un passo da casa nostra".

Ciò che colpisce, continua il vicesindaco, "è anche la sfrontatezza di questo attacco, portato avanti alla presenza della mamma del ragazzo, in casa sua e in pieno giorno; come se gli aggressori non avessero la percezione della gravità enorme del loro agire. Non basta allora, come rimarco comunque con grande nettezza, la solidarietà nei confronti del giovane aggredito e della sua famiglia e la condanna di quanto accaduto".

"Questi casi - aggiunge - mettono nuovamente in evidenza un lato violento della nostra società che fa riflettere. Anche Rimini, come accade in altre zone d'Italia, ha bisogno di ritrovarsi come comunità, senza diffidenza. Timori, intolleranza e violenza nascono quando si sfilacciano i legami e i valori che li tengono insieme". "Lavorare su questi, a partire dalle famiglie e dalle scuole - conclude - come quelle che frequentano i ragazzi coinvolti, è la migliore reazione e l'antidoto più efficace contro la violenza e il razzismo".

E una ferma condanna a quanto accaduto è arrivata anche dal Comune di Riccione: "La nostra comunità respinge ogni forma di prevaricazione e ogni forma di violenza contraria alla convivenza civile. Ci auguriamo con forza che il giovane responsabile" del pugno al volto "si ravveda e rifletta del deplorevole gesto".



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