8 MARZO: COLDIRETTI, 15 MILIONI DI MIMOSE PER LE DONNE

08 Marzo 2008   11:29  
Sono circa 15 milioni i ramoscelli di mimose regalati alle donne italiane in occasione del centesimo anniversario della Festa della donna.
E' quanto stima per l'8 marzo la Coldiretti nel sottolineare che il tradizionale gesto ha anche un importante valore ambientale perché sostiene una coltivazione realizzata con tecniche eco-compatibili sopratutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono.
E' nel 1946 che la mimosa diviene il simbolo della festa della donna perché sboccia in questo periodo ed assume il significato di autonomia e libertà. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra - sottolinea la Coldiretti - una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
Agli agricoltori quest'anno le mimose sono state pagate attorno ai 5 euro al chilo con un calo del 20 per cento rispetto allo scorso anno e per questo non ci sono giustificazioni per aumenti dei prezzi al dettaglio.
Per conservare l'omaggio - continua la Coldiretti - si consiglia di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti in ambiente fresco e umido perch la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.
La mimosa è coltivata in Italia da circa duemila imprese su una superficie di quasi 600 ettari di terreno, concentrati soprattutto in Liguria. Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un'acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all'unica famiglia delle Leguminose.
Le varietà più diffuse sono - precisa la Coldiretti - la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20'C ) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico 'mimus', dal latino attore mimico. La mimosa venne introdotta in Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riuscì ad adattarsi molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate come la Liguria.
Nei paesi d'origine come Sud America e Australia dove è considerata fiore nazionale, la mimosa - conclude la Coldiretti - raggiunge i 30 metri di altezza, in Europa, invece, al massimo 10 metri.
(AGI)

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