913 giorni nel cratere, L'Aquila ricorda il suo terremoto e i suoi eroi

A due anni e mezzo dal sisma

06 Ottobre 2011   07:53  

Oltre 900 giorni fa morivano 309 persone in poche ore, la città diventava inabitabile e gli aquilani subivano una diaspora che tutt'ora è in corso.

L'Aquila diviene il centro del mondo, all'attenzione del governo, dei mass media mondiali, delle industrie di tutto il globo.

La capitale d'Abruzzo vive il suo dramma ed il suo lutto accompagnata da milioni di persone, di tutte le nazionalità che vivono quel dramma insieme a lei su internet, in TV.

Sembra non esserci più nulla, solo L'Aquila.

Noi, fieri montanari che quando suona il campanello ci chiediamo "ma chi diavolo è?", a priori non razionalizzando, ma magari dopo dando anche il cuore a quell'ospite, subiamo quell'attenzione in silenzio, composti, in fila nelle tendopoli.

All'Aquila arriva Berlusconi, Obama, Medved, Sarkosy, la Merkel e tutti i potenti della Terra.

L'Aquila è il centro, distrutto, del mondo.

Si piange, si trema, si protesta per 913 giorni.

Oggi L'Aquila torna a piccoli passi alla normalità, non nella ricostruzione, ma "nella testa".

L'esperienza delle tendopoli, della solidarietà nulla ha lasciato alla nostra gente (generalizzare è peccato, ma spesso ci si azzecca) tornata scontrosa, boriosa, ricca nei litigi e diffidente dello "straniero".

Avevamo sperato nelle giovani generazioni che dopo l'esperienza avrebbero portato un minimo di apertura mentale in città, ma quei giovani son scappati da L'Aquila, in lacrime, ma sono andati via.

Rimaniamo qua vittime di quella sindrome da Grande Fratello che ci pone irrequieti, irritabili, litigiosi.

L'Aquila fatica a tornare alla normalità, quella di essere una città che ha voluto ritagliarsi quell'isolamento che tanto critichiamo, ma che ci è tanto caro.

L'Aquila non è più (se mai lo è veramente stata) il centro del mondo, al più potrà essere, ogni tanto, un buon luogo di propaganda politica, aziendale, etc.

Con i nostri concittadini messi in bella mostra in stile "aiuti all'Africa" (con tutto il rispetto per il continente africano ed i suoi fieri abitanti).

Aquilani, sveglia!

Siamo tutti usciti dalla "casa" oggi è tempo di tornare alla nostra vita che non è "sotto i riflettori", ma è quella di un popolo umile e fiero, schivo, ma di gran cuore.

Oggi ricordiamo i nostri Martiri.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore