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Alla vigilia del sesto anniversario del terremoto del 6 aprile, sembra arrivata al capolinea la pazienza dei vigili del fuoco dell’Aquila che alzano la voce e tramite i loro rappresentanti sindacali mandano un messaggio forte e chiaro: “Adesso basta! Subito i lavori di ricostruzione della caserma o sarà mobilitazione”.
In una nota unitaria di Fp Cgil, Fns Cisl, Uil Pa, Conapo, Confsal e Usb, indirizzata sia al sottosegretario Bocci che ai vertici del dipartimento dei vigili del fuoco, i rappresentanti sindacali, ripercorrendo gli ultimi sei anni inutilmente trascorsi rispetto alla ricostruzione della sede del comando provinciale dell’Aquila gravemente danneggiata dal sisma e successivamente demolita dagli stessi vigili del fuoco, evidenziano tra l’altro come “il personale operativo si trova recluso in ciò che resta della vecchia sede, in ambienti confinati, in condizioni igieniche ai limiti dell'umana sopportazione, privato del tutto di aree e strutture adeguate all’addestramento professionale.
Personale che vive quotidianamente a strettissimo contatto con il desolante cratere della vecchia sede, ridotto a fango ed acquitrino nel periodo invernale e a polvere e savana in quello estivo, anche con possibili ripercussioni sulla loro stessa salute”. Non meglio se la passa il personale amministrativo che “è ospitato in strutture provvisorie in legno, che ormai iniziano a mostrare i primi seri segni di decadimento e che, per la loro stessa conformazione, ostacolano la sinergia fra gli uffici stessi”.
I sindacati fanno inoltre polemicamente riferimento alla “gara d'appalto clamorosamente annullata dal Provveditorato alle opere pubbliche”, e si scagliano senza mezzi termini contro la loro amministrazione che “ha mostrato un gravissimo disinteresse rispetto al problema della ricostruzione della sede dissestata” ed accusano “politici e dirigenti che da sei anni vengono continuamente ad elargire promesse di idonee e urgenti soluzioni ai problemi logistici; promesse che ad oggi si sono rivelate solo parole vuote che, proprio per questo, hanno seriamente ingenerato tra il personale il dubbio di essere stato strumentalizzato a fini di mera propaganda elettorale e avanzamenti di carriera”.
La missiva, che denota un’altissima dose di rabbia e scoramento, termina con un inequivocabile avvertimento alle istituzioni: “Sei anni di attesa sono troppi! Adesso basta, i vigili del fuoco aquilani sono pronti alla mobilitazione!”.