A Castel del Monte chiude la prima tendopoli

Disagi fra Calascio e Santo Stefano per una frana

19 Maggio 2009   11:07  

Primo ritorno alla normalità a Castel del Monte, Comune di quasi cinquecento anime alle falde del Gran Sasso, uno dei Borghi più belli d'Italia.

La tendopoli del paese è la prima ad essere stata svuotata. I danni in paese non sono pochi, il 20% delle abitazioni sono lesionate, ma come spesso accade da queste parti si tratta di quasi tutte seconde case.

Per le altre, i loro proprietari sono stati ospitati nell'unico albergo del paese.

Nel frattempo il Comune non perde un secondo, la potenzialità turistica non deve essere compromessa, così ci si appresta a costruire le casette in legno, per ora sono state individuate le aree dove installarle, una vicino alla zona artigianale, una in località Madonna delle Grazie.

Così si spera non ci saranno problemi ad accogliere i quasi cinquemila turisti, che in gran parte poi sono famiglie originarie del posto, che in estate popolano il paese.

Anche altri problemi attanagliano gli ammnistratori dei Comuni limitrofi, Calascio e Santo Stefano di Sessanio sono divisi da una frana che ostruisce il passaggio nella strada provinciale 7 che collega i due centri.

Per ora una squadra di rocciatori arrivata dal Friuli e coordinata dalla Forestale ha messo in sicurezza la montagna sotto la Rocca, per un tratto di un centinaio di metri, ma per arrivare alla riapertura al traffico serviranno altri lavori.

Qualche polemica per l'esclusione dall'elenco dei Comuni terremotati anche da parte dell'amministrazione di Calascio, dopo che il Comune è stato escluso dal cosiddetto cratere.

Situazione più grave a Santo Stefano di Sessanio, dove il 70% degli edifici sono inagibili.


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