A Pescara dieci rintocchi a ricordo del terremoto del 6 aprile

06 Aprile 2012   09:46  

“Dieci rintocchi di campana, dieci colpi simbolici, per ricordare le oltre 300 vite spezzate dal tragico terremoto che il 6 aprile 2009 ha devastato L’Aquila e la sua provincia. Sono quelli che questa notte, esattamente alle 3.32 del 6 aprile, sentiremo risuonare in tutta la città di Pescara, un modo simbolico per ricordare i nostri fratelli e la loro sofferenza, e la mobilitazione e l’immensa solidarietà che subito dopo la tragedia ha coinvolto l’intero Abruzzo e Pescara”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando la decisione dell’amministrazione comunale di rinnovare quella che ormai è divenuta una tradizione, ossia commemorare le vittime della tragedia facendo risuonare le campane della città nell’ora della terribile scossa.

“Questa notte – ha detto il sindaco Albore Mascia - ogni angolo d’Abruzzo commemorerà una ricorrenza drammatica, ossia quel terremoto che in venti lunghi, interminabili secondi, ha segnato per sempre l’Aquila, la sua provincia e l’intera regione, lasciando un’impronta incancellabile. In pochi secondi oltre 300 vite sono state letteralmente cancellate, secoli di storia sono stati spazzati via, interi quartieri sono stati rasi al suolo, edifici storici, chiese, ma anche semplici abitazioni, sono stati devastati. Nelle orecchie abbiamo ancora l’eco del boato che alle 3.32 ha scosso la terra, e le immagini dei soccorsi. Ma oggi, a tre anni di distanza, abbiamo anche il ricordo della gara di solidarietà che subito ha coinvolto l’intera regione e il paese per ricostruire L’Aquila, dove c’è sicuramente ancora tanto da fare. Per mesi ci siamo attivati per garantire abiti, coperte, mezzi, ogni genere di conforto ai nostri fratelli che ancora oggi continuano a testimoniarci attestazioni di stima per l’affetto e il calore con i quali abbiamo saputo circondarli, anche se ammettono che quello che oggi manca loro non è semplicemente un tetto sulla testa. Mancano piuttosto il senso della comunità, la vita quotidiana della città, i luoghi di aggregazione. Domani per L’Aquila e per la nostra regione sarà il giorno del dolore, del ricordo, ma anche della speranza, della fiducia, perché Pescara crede nella capacità degli aquilani di ricostruire la propria storia. Pescara domani abbraccerà simbolicamente tutti gli aquilani per far sentire forte la nostra solidarietà. A tal fine alle 3.32 del 6 aprile , a tre anni esatti dal terremoto, alcune chiese del territorio faranno risuonare le proprie campane, dieci rintocchi simbolici per commemorare quelle 300 vite spezzate dalla furia della terra. Magari qualcuno si sveglierà per quei dieci rintocchi, eppure siamo certi che nessuno si lamenterà perché ciascuno di noi, questa notte, dedicherà un pensiero, una preghiera a quei giovani, quelle mamme, quei papà, nonni, figli, che non ci sono più”.

 

 

 


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