A Prati di Tivo missione Saxum e la dignità dei Vedda

Festival del cinema ambientale

05 Agosto 2008   14:03  

 Comincia in alta quota, a  Prati di Tivo, il lungo viaggio attraverso i parchi nazionali abruzzesi del decimo Festival internazionale del cinema naturalistico e ambientale.
A partire dalle ore 21 di questa sera, saranno ospiti del dibattito in piazza i protagonisti  della Spedizione Saxum in Groenlandia orientale, da poco tornati in Italia: il teramano Davide Peluzzi, presidente dell' Ex-Plora Nunaat Int., Gianluca Frinchillucci, direttore dell'Istituto geografico polare Zavatti,  Franco Varrassi e Libero Limoncelli  del Gruppo di ricerca Ex-Plora.
Il progetto Saxum, che ha coinvolto anche l'Università dell'Aquila ed ・stato premiato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,  si è svolto in un luogo del pianeta che custodisce le risposte e gli indizi utili a comprendere il fenomeno dei mutamenti climatici  e dell'incremento termico. Un tema di attualità che ci tocca da vicino, visto l'allarme lanciato in questi giorni sul  progressivo scioglimento del ghiacciaio Calderone sul Gran Sasso.
Gli ambiti di intervento della missione sono stati i pi・disparati: esplorazioni endoglaciali, mappatura genetica della popolazione, ricerche  sulla vita dei micro-invertebrati e sulla flora artica. Infine, contestuale alla missione, il progetto "Pietre e popoli", che  intende diffondere un messaggio di unione e pace  attraverso lo scambio simbolico di pietre provenienti da diverse parti del mondo.
A seguire la proiezione dei primi due dei trentacinque documentari che saranno proposti nelle tredici serate del Festival.
“Vedda”, di Graziella La Rosa, documentario in concorso, è una miniera di riflessioni sul progresso e il rapporto uomo-ambiente. I Vedda sono un popolo aborigeno dello Sri Lanka che dal Neolitico, fino  ad una trentina di anni fa, ha vissuto in perfetta simbiosi con la foresta, nutrendosi  di frutta, miele e animali catturati con ingegnose trappole.
Poi è arrivata la civiltà le foreste sono state abbattute per far posto alle risaie, alle infrastrutture, al business del legname. I Vedda sono stati obbligati ad abbandonare ciò che resta della foresta, trasformata in area protetta integrale, il cui accesso, ironia della sorte, è proibito anche a loro che ci hanno sempre vissuto. I Vedda devono ora andare a lavorare nelle risaie, hanno conosciuto il flagello dell'alcolismo e della malaria. I bambini devono andare  a scuola per imparare le leggi e le parole di un civiltà che non gli appartiene. Le donne non vogliono andare a partorire negli ospedali, ma, sfidando pesanti sanzioni, preferiscono tornare nelle loro caverne, perchè, spiega una di loro, un figlio deve essere messo al mondo vicino agli spiriti della terra, accolto dai canti dell'intera tribù.

Il secondo documentario, “Basilicata in tir” di Simone Del Grosso, è stato realizzato nel contesto della manifestazione di promozione turistica itinerante "Basilicata in Tir: seduzioni in viaggio", che ha portato nelle piazze italiane una regione fuori dalle traiettorie consuete del turismo di massa proponendo itinerari ispirati ai cinque sensi: respiro, sguardo, forma, parola, sapore. Il documentario, e l'efficace campagna promozionale, rappresentano uno spunto  per coloro che nella nostra regione operano nel settore della  comunicazione  e del turismo.

FT 


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