A Rapino differenziata al 61%. A Roseto si beve cloroformio

Una regione verde e grigia...

16 Settembre 2008   14:25  

Due notizie, una buona e una cattiva., che restituiscono le contraddizioni di una regione che da una parte ha come principale risorsa l'ambiente e l'integrità del territorio, dall'altra è minacciata dall'inquinamento e da uno sviluppo industriale a volte privo di controlli. Così a Rapino, in provincia di Chieti, la differenziata vola.  A Roseto, denuncia ancora una volta il Wwf, dai rubinetti sgorga acqua al cloroformi...

Dividi et impara

Nei primi sei mesi del 2008 il Comune di Rapino ha toccato il 61,2 per cento di raccolta differenziata dei rifiuti: un risultato certificato dalla Provincia di Chieti che nella sua comunicazione ha evidenziato che la percentuale media è stata calcolata secondo il Metodo normalizzato per la determinazione della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, ai fini dell'applicazione del tributo speciale per il conferimento dei rifiuti solidi in discarica, in base ai dati riportati sulle Schede di rilevamento mensili. Qualche mese fa il Comune di Rapino aveva promosso una campagna di sensibilizzazione con lo slogan "Dividi et impara". "Una percentuale impensabile, che ci eravamo posti come obiettivo da raggiungere nel giro di 3 anni e che invece abbiamo ottenuto in soli 6 mesi - ha detto il sindaco di Rapino Rocco Micucci. Il segreto? Un sistema di raccolta efficace e ben studiato ed un costante impegno dei cittadini". Il primo cittadino poi aggiunge: "In un momento in cui altre amministrazioni comunali si perdono a disquisire di discarica sì, discarica no, provocando inutili allarmismi nella cittadinanza, il nostro Comune dimostra che è possibile ridurre i quantitativi di rifiuti in discarica e quindi di migliorarne la gestione"

Il Wwf : Falda inquinata, a Roseto si beve cloroformio...

 "La falda della zona dell'ex stabilimento Monti, in pieno centro a Roseto, è inquinata". Lo afferma il Wwf in una nota.L'associazione spiega che "le analisi dell'Arta realizzate nell'agosto 2008 hanno accertato in 4 piezometri posti nel sito, in cui si sta realizzando un grosso intervento edilizio, un inquinamento da cloroformio, ferro e manganese, superiore ai limiti del testo unico sull'ambiente. In particolare, nel piezometro 4, posto vicino alla ferrovia, il cloroformio ha assunto valori di 12 microgrammi/litro quando il limite è di 0,15 microgrammi/litro, quindi 80 volte il limite. Sempre nel piezometro n. 4 il ferro ha assunto valori di 318 microgrammi/litro rispetto ad un limite di 200 e il manganese di 147 microgrammi/litro a fronte di un limite di 50. Nel piezometro 2 ) il cloroformio ha raggiunto il valore di 5,7 microgrammi/litro, simile al valore riscontrato nel piezometro n.1 (5,3 microgrammi/litro). Sempre nel piezometro n. 1 si sono riscontrati i valori più alti di ferro e manganese: il ferro ha assunto valori di 1030 microgrammi/litro rispetto ad un limite di 200 e il manganese di 299 microgrammi/litro a fronte di un limite di 50". Per Dante Caserta, presidente regionale del Wwf, "le aree industriali dismesse dovrebbero essere monitorate attentamente attraverso un piano di caratterizzazione per individuare la presenza di eventuali residui inquinanti prima di restituirle agli usi residenziali. Queste analisi da un lato sono molto preoccupanti perchè indicano la presenza di inquinamento in un'area in pieno centro a Roseto e dall'altro destano sconcerto in quanto da circa un anno si stanno costruendo residenze sul sito beneficiando di un progetto Prusst. Ora stiamo procedendo ad un accesso agli atti presso tutti gli enti coinvolti nel procedimento per capire come mai si accerti questo inquinamento solo oggi. Ricordo che esistono precise normative sulle bonifiche che prevedono, per questi siti industriali dismessi, un intervento preventivo di monitoraggio secondo precise metodologie scientifiche e procedure di legge ben definite".

 

 


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