A Sulmona i turisti non trovano nessuno, nemmeno i politici

Crisi del turismo nella città di Ovidio

18 Agosto 2010   11:13  

Il turismo a Sulmona va a picco, mentre il turismo dei politici locali va a gonfie vele, tanto che nessuno si accorge che i turisti a Sulmona non ci sono, e quando ci sono, passano e fuggono perché nulla è pensato per accoglierli e farli restare. La solita vecchia storia delle città un po' miopi che "bastano a se stesse" e che non colgono nel turismo una risorsa eccezionale. Fortunati nell'avere un patrimonio storico culturale invidiabile nel resto del mondo, non si curano di renderlo fruibile e soprattutto appetibile.

Il turista che passa a Sulmona per salutare Ovidio trova solo lui.
Una città deserta, esercizi commerciali chiusi, ristoranti con orari limitati. Ecco i dati del turista mordi e fuggi: 147 persone sono transitate a Ferragosto all'ufficio turistico di Sulmona e 274 il giorno prima con un solo autobus organizzato. E chi è passato certo non si è fermato in una città deserta, dove era difficile anche cenare. Dati desolanti.

Troppo pochi sono quelli che si fermano per più di qualche ora. Negli alberghi si registra l'occupazione di meno del 50 per cento del potenziale dei posti. Circa 300 pernottamenti su quasi 700 posti disponibili nel fine settimana scorso.

E gli albergatori hanno deciso di correre ai ripari, stilando delle misure essenziali da adottare, per approvare le quali si deve aspettare il ritorno dalla ferie dei politici. Il che la dice lunga sull'interesse della classe politica sul problema turismo a Sulmona.

Sette sono i punti da cui ripartire e soprattutto una programmazione a lungo termine e condivisa con i paesi limitrofi: gli albergatori di Sulmona si sono riuniti ieri dopo il flop di Ferragosto, più per trovare soluzioni che per piangersi addosso.
Gli operatori, in vista della stagione estiva 2011, hanno deciso di lanciare all'amministrazione comunale una richiesta di collaborazione "finora data solo a parole" sottolineano.

Nella lettera inviata al primo cittadino Fabio Federico hanno individuato i punti cardine da cui ripensare l'offerta turistica. L'orario dei negozi e dei musei (rimasti chiusi) devono essere più flessibili, prevedendo aperture nei festivi; i mezzi pubblici devono essere potenziati "assurdo che non ci sia un collegamento con l'area Celestiniana, la cui chiusura è ancora più assurda". Il sito dell'Abbazia Celestiniana risulta chiuso "un gioiello che viene sfruttato solo in parte, solo in parte accessibile e per il quale da anni si attendono interventi risolutori". Gli altri punti riguardano il potenziamento del servizio taxi.
E poi ancora la segnaletica turistica deve essere aggiornata e adeguata al codice del turismo internazionale e gli ingressi alla città, da sempre tra le promesse di mandato delle diverse amministrazioni, non sono mai sistemati in modo decente.

Gli operatori del turismo hanno chiesto ieri stesso un incontro con l'amministrazione, ma riportano "sono tutti in ferie. E già questo è indicativo".


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