A Tagliacozzo parte del tesoro di Ciancimino. Arresti e sequestri

In manette l'ex-assessore Zangari

16 Marzo 2009   08:05  

Era arrivato anche in Abruzzo un rivolo del fiume di denaro, calcolato in 600 milioni di euro, che costituiva il tesoro del boss mafioso corleonese, e uomo politico Vito Ciancimino, morto nel 2002. Per la precisione 2,5 milioni di euro sporchi di sangue trasformati attraverso una rete di intermediari e prestanome in un grande ed elegante  villaggio turistico  nei pressi di Tagliacozzo. Una vicenda di cui si erano già occupate inchieste giornalistiche del periodico Site.it e  e anche un ’interrogazione parlamentare del senatore di Rifondazione comunista Giuseppe Di Lello, ex magistrato del pool antimafia di Falcone e Borsellino. Una vicenda al centro di una lunga e difficile indagine della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila e del gruppo investigativo sulla criminalita' organizzata  della Guardia di Finanza, che questa mattina ha fatto scattare le manette per  Nino Zangari, 44 anni, fino al 2007 assessore ai lavori pubblici del Comune di Tagliacozzo, e  per  gli imprenditori edili Ricci Augusto, di 47 anni, ed Ricci Achille, di 51,  che si trovano ora agli arresti domiciliari.  Tutti e tre soci della società Alba d’oro proprietaria del villaggio turistico e altri beni.  ora posti sotto sequestro. Altre persone risultano essere indagate, e non si escludono clamorosi sviluppi dell’inchiesta.

L'operazione aveva preso lo spunto da alcune indagini avviate dalla Dda di Palermo due anni fa sulla societa' immobiliare "Sirco", nota holding palermitana, che deteneva le quote maggioritarie dell’ 'Alba d'Oro' Zangari, stando sempre alle indagini, sarebbe stato l'intermediario di Gianni Lapis, avvocato tributarista di Palermo, presunto prestanome di Vito Ciancimino.  

Gianni Lapis era uno degli avvocati di Vito Calogero Ciancimino. 63 anni, professore di diritto tributario all'Universita' di Palermo, ed è un precursore della via siciliana al metano. Nel 1981 e' tra i fondatori della Gasdotti Azienda Siciliana - piu' nota con l'acronimo di GAS S.p.a. - che e' la societa' leader nella metanizzazione della Sicilia occidentale. Nel 2004 - prima di essere acquisita dagli spagnoli di Gas Natural - la GAS S.p.a. gestiva la distribuzione di metano in 74 comuni italiani, in Sicilia e in Abruzzo.

Lapis conosce Massimo Ciancimino quando Massimo e' ancora un ragazzo. Ma solo quando - alla fine del 2002 - muore Vito Ciancimino, i rapporti con il figlio del suo ex cliente diventano molto piu' stretti. Da allora lavorano praticamente gomito a gomito: solo poche decine di metri separano lo studio del professore e il negozio di Ciancimino il giovane, entrambi su Viale Liberta'.

L e Fiamme Gialle dell'Aquila hanno anche acquisito documentazione nel Comune di Tagliacozzo. Sono stati controllati i carteggi riguardanti il piano regolatore e le concessioni edilizie rilasciate alla societa' "Alba d'oro" dalla precedente amministrazione e alcune delibere di giunta e del consiglio comunale. La Guardia di Finanza di Avezzano, invece, ha avviato una verifica contabile sulla struttura turistica.

 

CHI ERA VITO CIANCIMINO

Vito Calogero Ciancimino (Corleone, 2 aprile 1924 – Roma, 19 novembre 2002) è stato un politico e criminale italiano, appartenente alla Democrazia Cristiana e facente parte di Cosa Nostra.
Nella città di Palermo ricoprì la carica di assessore comunale ai lavori pubblici dal 1959 al 1964. In questo periodo egli non si oppose al cosiddetto "Sacco di Palermo".
Eletto sindaco di Palermo per la Democrazia Cristiana nel 1970, era insieme al suo predecessore Salvo Lima, il leader siciliano della corrente politica "Primavera", guidata a livello nazionale da Giulio Andreotti.el 1984 il pentito Tommaso Buscetta lo definisce "organico" alla cosca dei corleonesi. (Tratto da Wikipedia)

A PROPOSITO DI VITO CIANCIMINO

 

INCHIESTA DEL PERIODICO SITE.IT

Un pezzo-di Sicilia-tra-i-monti-incontaminati-d'Abruzzo



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