"A Tu Per Tu Con l'Autore" Arriva la Iena Matteo Viviani, la Cucina Bio e un Manuale per Fedifraghi

24 Novembre 2015   10:12  

Arriverà il 4 dicembre alle 18.00 al Centro D'Abruzzo Ipercoop il giornalista e presentatore d'inchiesta, nonchè "Iena" televisiva Matteo Viviani che porterà il suo romanzo d'esordio "La Crisalide nel Fango".

Poliedrico e mai sazio di imparere Viviani è un eccentrico, studia da orafo e svolge la professione da dopo il diploma, si appassiona alla pittura per poi mollare tutto ed andare dritto a Milano dove inizia il lavoro nel mondo dello spettacolo.

Così nasce il Matteo Iena all'interno della trasmissione di denuncia di Italia 1 "Le Iene" e, visto che il suo estro pare innarrestabile inizia anche a scrivere per diletto.

La crisalide nel fango costituisce per Matteo Viviani la prima occasione per cimentarsi nella narrazione scritta di una vicenda che sia interamente frutto della sua fantasia. Già, perché questo lo scrittore ci tiene a sottolinearlo: nessun legame tra i suoi reportage e il suo libro, anzi.

Di cosa parla La crisalide nel fango? Il romanzo è definito dal suo stesso autore “un noir in chiave pulp” e non avremmo potuto coniare definizione più azzeccata. La trama ruota intorno a due protagonisti principali, il giovane sbruffone Alessandro e l’irreprensibile impiegato Raffaele. Due uomini instabili, due personalità complesse che non si conoscono tra loro ma indirettamente sono legati da qualcosa che li accomuna, o meglio qualcuno: la bella studentessa Sonia, che finirà per concedere qualcosa di sé ad entrambi.
Sullo sfondo di una Milano dinamica, perfetta esemplificazione di una metropoli dei nostri tempi, Matteo Viviani mette in scena uno spettacolo di notevole intensità emotiva, narrato tramite un linguaggio attuale e decisamente poco convenzionale. L’obiettivo è quello di mantenersi ben lontano da “ciò che la gente vuole sentirsi dire” e raccontare invece le contraddizioni della società nella quale viviamo, dove le persone mentono, gli uomini adulti si innamorano delle ragazzine, i grandi amori si rivelano solo relazioni con secondi fini e “decisioni prese per il tuo bene”.

Prima di viviani valcheranno le porte immaginarie di "A Tu Per Tu Con l'Autore" il 26 novembre, sempre alle 18.00 Gino Primavera con il suo libro di ricette bio "Mangio la Foglia".

Cucina contadina, naturale e a Km zero.

Il 27 novembre sempre alle 18.00 sarà la volta di Caterina Falconi e Francesca Bonafini con il brillante "Non avremmo mai dovuto (le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti)", frasario essenziale del fedifrago: istruzioni per l’uso.

È stato dimostrato da ricerche approfondite condotte sul campo che ogni marito fedifrago, quando si rivolge alla propria amante, attinge, più o meno inconsapevolmente, a un repertorio consolidato, una sorta di serbatoio dell’inconscio collettivo adulterino. È come se i traditori avessero accesso a un manuale segreto in cui sono racchiuse le frasi utili a innamorare, rabbonire, turlupinare le malcapitate, nel tentativo di perpetrare all’infinito la bigamia. Le amanti, nei primi tempi della relazione (e talvolta per un periodo molto lungo prima di insospettirsi), ascoltano con orecchie vergini le asserzioni del fedifrago, credendo nell’esclusività di quelle parole e ignorando che si tratta invece di formule condivise da tutta la categoria dei traditori.

Tali formule corrispondono a enunciati standard – con variazioni idiosincratiche minime – che accompagnano ogni fase della relazione: dalle sperticate dichiarazioni d’amore alle promesse di un futuro diverso, passando attraverso i ripensamenti (guarda caso, sempre post-coitali) nonché i moniti, le precisazioni, le preoccupazioni, le giustificazioni, le gelosie, le autocommiserazioni, le fantasie poligame, le pietose o impietose descrizioni opportunistiche della legittima consorte e delle copule coniugali, le esaltazioni appassionate del polimorfo sesso extraconiugale, e infine, i finti abbandoni e le nuove epifanie.
Qualunque sia la verità scientifica in proposito, a partire da oggi ogni donna possiede uno strumento indispensabile di difesa personale, perché il manuale del fedifrago non è più segreto: è qui, tra le vostre mani, sotto i vostri occhi, affinché vi possa essere di aiuto e conforto. Le mogli sapranno finalmente cosa raccontano i mariti alle amanti. Le amanti si accorgeranno di non essere sole, ma di subire insieme a migliaia di altre tapine un’ineluttabile logosfera comune. E infine, i fedifraghi dotati di intelligenza e umorismo potranno ridere di sé, ma forse chissà, talvolta anche riflettere.

Francesca Bonafini è pigra, golosa, lussuriosa, inconcludente e gode di pessima reputazione. È nata a Verona nel 1974 ed è morta più volte, ciò nonostante continua a respirare. L’ultimo decesso è stato registrato in una cittadina di mare, e pare si tratti di omicidio. Dopodiché è tornata a Bologna, ma va spesso sul luogo del delitto per farsi trovare ancora dal suo carnefice e porgergli l’altra chiappa. È psicolabile. Ha pubblicato: Mangiacuore (Fernandel, 2008) e Casa di Carne (Avagliano, 2014).

Caterina Falconi vive in Abruzzo, reclusa in una mansarda e in se stessa, e tutte le mattine spedisce il proprio corpo a lavorare in un istituto di riabilitazione. Ha conseguito in tempi remoti un’inutile laurea in filosofia di cui ancora si fregia nelle bio. Ha anche scritto molti racconti e un romanzo che fatica a ricordare. È nata nel 1963. È, dunque, una vegliarda, ma è assai ben conservata, tanto da far sospettare che sia dedita a pratiche stregonesche o ingurgiti preparati alchemici.
Ha pubblicato: Sulla breccia (Fernandel, 2009) e Sotto falsa identità (Galaad, 2014).


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