Riceviamo e pubblichiamo.
Ë inammissibile, in un mondo civile e sin troppo garantista, assistere allo show del Presidente Del Turco senza che nessuno, fra tutti quelli “che sanno” replichino.
Non stiamo a giudicare per ora i fatti, c’é la magistratura che sta facendo il suo corso, peró ci sentiamo in obbligo di intervenire in questo squallido spettacolo che l’Abruzzo sta dando al mondo intero. Oggi basta aprire internet per leggere tutto quanto passa e si dice. Noi abruzzesi che viviamo all’estero forse, a differenza di chi risiede, sentiamo di piú i problemi e spesso siamo anche esprimere giudizi piú distaccati e veritieri.
Non entriamo, ripetiamo, nel merito dell’inchiesta, entriamo si nel merito delle dichiarazioni e del personaggio. La vilenza come Del Turco si sta scagliando contro tutti in Abruzzo e contro il vicepresidente Paolini é semplicemente assurdo, tutti lo sanno ma fanno finta di non ascoltare o, peggio ancora, si rifugiano dietro la vigliaccata di sempre e di circostanza “ in questo momento é meglio non alimentare le polemiche” perché siamo vicini alle elezioni. No cari signori, una volta per tutte bisgona fermare questo reality show indegno degli Abruzzesi.
La storia di Del Turco, quella reale, é a conoscenza degli addetti ai lavori, mi riferisco a sindacalisti, ex, politici ed ex. Io ho avuto l’onore di essere stato nel passato dirigente sindacale della CGIL, a livello provinciale e nazionale, essendo stato tra l’altro membro del direttivo dei chimici a livello nazionale. Questo grazie alla militanza, direzione ed ai congrassi che mi elegevano. Al presidente Del Turco, da che memoria ricorda, mai fu tra quelli che dovevano guadagnarsi la elezione con militanza, lavoro e congresso. Mi spiego meglio. Essendo il buon Ottaviano appartenente alla componente socialista, gli toccava di diritto far parte dei delegati, delle presidenze, delle segreterie sino a raggiungere, sempre come componente socialista, il prestigioso ruolo di “segretario aggiunto” nientemeno che di Luciano Lama, vera ICONA del sindacato Italiano. Certamente ha una buona preparazione visti gli anni di militanza, ma certamente non é stato tra quelli che la notte o alla mattina alle cinque per anni andava davanti alle fabbriche a convincere gente ed a raccolgiere anche le critiche e maltrattamenti.
Tutto questo per uno strano regolamento che obligava sia la CGIL che altri organismi unitari a garantire le presenze di tutti i partiti all’interno degli organismi direttivi. Persino la LEGA Coop non si poteva sottrarre a questo assurdo regolamento.
Cosi il buon Del Turco ha fatto tutta la sua carriera sindacale e política. Ricordo ancora l’immane sforzo che si é dovuti fare per farlo eleggere alle elezioni europee, contro il parere e la volontá della stragrande maggioranza dei “compagni” ed amici dirigenti della sinistra. Insieme a lui, Legnini ed a pochi altri abbiasmo percorso migliaia di chilometri in giro per l’Abruzzo, paesello per paesello, casa per casa.Io tornato appositamente dall’Argentina a lavorare 24 ore su 24 per raggiungere l’obiettivo! L’umiltá che ha accompagnato Del Turco sino alle ultime elezioni, parlo di umiltá solo in campagna elettorale, é stata esemplare. Si ricordava di qualsiasi persona, ti dava del tu ecc. ecc. Salito a governatore della regione, d’incanto il buon Ottaviano ha dimenticato tutti e tutto, un solo esempio: come camera di commercio Abruzzese Italo-Argentina, gli abbiamo inviato 85 mail, che ha regolarmente ricevuto, e mai abbiamo ottenuto risposta. Personalmente sono stato molte volte in Abruzzo e non sono riuscito a potergli parlare una sola volta, all’ex compagno della CGIL, cosi come mi chiamava in campagna elettorale. Gli errori si pagano, cari amici e concittadini, che questo serva a non ripeterli, che sia di esempio a tutti Del Turco ma non per la vicenda giudiziaria, questa saranno i giudiuci a risolverla, ne hanno capacitá e statura, ma per mettere ai posti di comando uomini onesti, capaci, dirigenti veri e leader riconosciuti e non personaggi fruto sempre di compromessi al ribasso.
Ad Enrico Paolini, esempio di capacitá ed onesta da noi direttamente verificata – un episodio per tutti: nella sua visita in Argenina, Paolini viaggio con la moglie che si pagó tutto, dal viaggio al mangiare!- e dal momento dell’arriuvo alla ripartenza non ha avuto un solo minuto di “libertá”. Purtroppo peró per i dirigenti Paolini non ha “elettorato”, lo aveva Del Turco o forse lo ha Costantini? Speriamolo per il centrosinistra. PAOLINI peró si che ha capacitá, diglitá ed honesta, quello che i cittadini vogliono. Basta con gli intrallazzatori, con gli incantatori di serpenti, con gli affaristi della política, possibile che non insegna nulla cio che accade?
Da parte nostra continuiamo ad essere orgogliosamente Abruzzesi all’estero, orgoglisamente gente che lavora senza doversi vergognare di nessuno. Con orgoglio indichiamo alla gente persone come Enrico Paolini, Giovanni Legnini, Francesco Ricci Giovanni Lolli tra i politici attuali senza la paura di essere smentiti ma altresi invitiamo i dirigenti a non essere chiechi per l’ennesima volta, non possono sempre prevalere gli interessi di pochi a quelli della collettivitá. Pertanto caro Del Turco, abbi almeno in questa occasione la dignitá che sempre ti vanti di avere tacendo, chiedendo scusa a tutti quelli che ti hanno aiutato, e sono tantissimi e non li hai mai ringraziati, ed ad atenderé con serenitá il giudizio della magistratura che tu stesso hai sempre difeso in tutti i tuoi interventi pubblici specie contro Berlusconi. Non vorremmo che alla fine, e non sarebbe fantapolitica in questo mondo, ti ritrovassimo candidato alle elezioni Europee con altra formazione política, forse con Berlusconi direttamente, perché consacrato ad altra vittima della “folle magistratura Italiana” rea di indagare e condannare gli innocenti. Sarebbe veramente troppo e potrebbe armare una vera rivolta popolare, tanto cara nei tuoi passati sentimenti.
di Pino Russo
presidente camera di Commercio Abruzzese Italo-Argentina di Buenos Aires
