AMBIENTE: WWF-LEGAMBIENTE, INACCETTABILE IMPIANTO A BUSSI

07 Novembre 2007   15:49  
La crisi ambientale e sociale scoppiata a Bussi rischia di portare ad un rimedio peggiore dei mali che si vogliono curare. WWF e Legambiente sono riuscite - affermano le associazioni in una nota - a leggere un incredibile documento che, se approvato, porrebbe le basi per la realizzazione di un enorme impianto per il trattamento di rifiuti industriali da realizzarsi nel Comune di Bussi. Si tratta - spiegano - di un´ipotesi di accordo proposto dalla ditta marchigiana Orim al Comune per far insediare a Bussi un impianto di trattamento di rifiuti industriali di grandissime dimensioni che, a regime, occuperebbe ben 6 ettari di territorio, a poche centinaia di metri dal Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. Non si tratta, come qualcuno potrebbe pensare, di un impianto per un primo trattamento della colossale montagna di rifiuti tossici già presenti nelle discariche abusive, ma di una struttura che dovrebbe importare scarti industriali da tutta Italia e magari anche dall´estero. Secondo gli stessi proponenti non esisterebbero piu´ di 10 impianti simili al mondo. Bussi si appresta a diventare la capitale dei rifiuti industriali, illegali e legali, d´Italia?", si chiedono Wwf e Legambiente. Dai rifiuti si vorrebbero recuperare sostanze quali Vanadio, Nichel, Molibdeno e, addirittura, Cobalto, attraverso lavorazioni che comporterebbero l´uso di sostanze quali acido cloridrico, acido solforico e cloro puro. Un mix di composti estremamente pericolosi - rilevano le associaizoni - gran parte dei quali presenta concentrazioni oltre i limiti di legge nei terreni delle discariche abusive trovate a Bussi. Un territorio già gravato da tali problemi, peraltro tra i più vulnerabili d´Abruzzo visto che sul suo territorio vi sono le falde più importanti della regione, può sopportare un altro insediamento di questo genere? "È una proposta inaccettabile - dichiara Angelo Di Matteo, segretario regionale di Legambiente - e per certi versi persino provocatoria. Da un lato ci si mobilita per affrontare e risolvere la gravissima vicenda dei rifiuti tossici e dall´altro si vorrebbe continuare a concentrare sostanze pericolosissime sopra la falda che rifornisce centinaia di migliaia di persone. Il futuro di Bussi e della Val Pescara non può essere indissolubilmente legato ai rifiuti. Occorre rompere questa spirale programmando interventi realmente sostenibili, anche legati alla chimica, ma solo quella di qualità". "Sbagliare è umano, afferma Angelo Di Matteo, segretario regionale di Legambiente - perseverare e´ diabolico. Dopo aver constatato la totale e drammatica incapacità degli enti preposti ai controlli di evitare che una buona parte del territorio di Bussi divenisse una discarica tra le più grandi d´Italia, ora si vorrebbe proseguire con interventi del tutto incompatibili con l´ambiente. È ovvio che le situazioni d´emergenza possono essere sfruttate da qualcuno per promuovere impianti che nessun altro luogo probabilmente accetterebbe. Non è così che si pianifica il futuro di quel territorio. Bisogna invece guardare agli esempi europei più riusciti di riqualificazione ambientale chiamando le migliori intelligenze nazionali per progettare un futuro sostenibile che riguardi non solo Bussi ma l´intera vallata del Pescara." (AGI)

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