ARRESTATO MEDICO PER MORTE PAZIENTE, SCOMPARSO ANCHE RENE

05 Aprile 2008   13:38  

Un medico di 50 anni di Pescara, Marco Basile, del reparto di Chirugia uno dell'ospedale civile di Pescara, è stato arrestato dalla squadra mobile con l'accusa di soppressione di atto pubblico, falso ideologico in atto pubblico e omicidio colposo. La vicenda di cui deve rispondere Basile riguarda una donna di 74 anni, ricoverata all'ospedale civile di Pescara tra l'ottobre 2006 e il 18 gennaio 2007, quando è deceduta.

In tale arco di tempo la paziente è stata sottoposta a tre interventi chirurgici e dall'autopsia è emerso che al momento del decesso la donna non aveva piu' il rene sinistro. Eppure, ha spiegato il dirigente della Mobile, Nicola Zupo, dalle lastre emerge che prima dell'ultimo intervento la donna avesse il rene. La paziente, che era finita in ospedale per un tumore all'intestino, non soffriva di reni ma durante la sua degenza al Santo Spirito è stata sottoposta a dialisi. Nel corso delle indagini, che hanno preso il via dopo l'esposto presentato dalla figlia della donna, si è accertato che sono stati falsificati i verbali degli interventi chirurgici e in particolare e' stato distrutto il verbale del secondo intervento, avvenuto il 27 novembre 2006.

Il foglio del registro degli interventi è stato strappato e sostituito con un fax mentre le indagini erano gia' in corso. Probabilmente, ha fatto notare il pm, Gennaro Varone, questo è avvenuto per coprire errori e imperizie commessi nelle cure prestate alla paziente che poi hanno concorso a causare la morte della donna. L'arresto del medico, a cui sono stati concessi i "domiciliari", è stato ritenuto necessario dal gip, Luca De Ninis, per evitare l'inquinamento delle prove.

Ricostruendo le vicende della donna morta all'ospedale civile di Pescara, Zupo ha spiegato che il 23 ottobre 2006 è stata sottoposta al primo intervento per un intervento all'intestino, per un tumore. Poi, il 27 novembre 2006, un secondo intervento perchè si era verificata un'infezione interna, legata al fatto che i punti di sutura del primo intervento non avevano tenuto. Di questo intervento è sparito il verbale, nel registro degli interventi chirurgici presente in sala operatoria.

Il verbale è stato strappato ed è ricomparso nel registro solo più in la' nel tempo, attraverso un fax che risulta inviato da Basile dopo l'avvio delle indagini. Il verbale in questione è stato consegnato all'autorità giudiziaria solo a molti mesi di distanza. Il 6 dicembre c'è stato il terzo intervento per un ematoma retroperitoneale, e a seguito di tale operazione è cominciata la dialisi, sempre in ospedale, nonostante la 74enne non avesse mai avuto problemi renali.

A gennaio 2007 è morta. Dopo l'esposto presentato dalla figlia della donna il pm ha disposto l'autopsia e si è scoperto che nella salma manca il rene sinistro, al cui posto c'è' un grumo di sangue, il che vuol dire che è stato asportato. Questo spiega la dialisi. E' possibile, dicono gli investigatori, che il rene sia stato danneggiato durante uno degli interventi e se ne sia resa necessaria l'asportazione ma non ce n'è traccia nei verbali. Le indagini della mobile proseguono, visto che Basile non era solo in sala operatoria, e le equipe che hanno lavorato con lui sono state diverse di volta in volta. La squadra mobile confida nella collaborazione degli altri medici e Zupo parla di "una vicenda tutta in divenire".

(AGI) 


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