Acerbo: "La nomina di Amicone a direttore dell'Arta è tradizione di spartizione partitocratica"

08 Giugno 2011   17:40  

"Secondo Amicone non sussisterebbero i problemi di legittimita' sollevati dal senatore Mascitelli rispetto alla sua nomina a direttore dell'Arta. Certo e' che si tratta di una nomina inopportuna, segnale inequivocabile che Chiodi sta perpetuando le tradizioni di spartizione partitocratica della cosa pubblica che hanno condotto la Regione nell'attuale disastrosa situazione". E' quanto dichiara in una nota il consigliere regionale del Prc, Maurizio Acerbo.

"Sfugge alla comprensione di Chiodi e Amicone - aggiunge Acerbo - che l'Arta e' un'agenzia e che la legge prevede che alla sua guida ci sia un direttore, non un presidente e un cda. Tale direttore andrebbe scelto quindi sulla base di competenze specifiche e non per sistemare gli equilibri del centrodestra chietino e regionale. L'Agenzia non prevede un cda e un presidente proprio perche' dovrebbe avere un carattere tecnico e di terzieta' sottratto alle spartizioni della maggioranza di turno. La cosa ancor piu' grave e tragicomica e' che poi l'ex-consigliere regionale Amicone i cittadini abruzzesi lo pagano due volte. Infatti - prosegue ancora il consigliere regionale del Prc - torno a far presente che - per una lacuna della legge Pagano approvata l'anno scorso - gli ex-consiglieri regionali eventualmente nominati ai vertici di enti e societa' regionali continuano a percepire oltre agli emolumenti relativi all'incarico anche il vitalizio. Da marzo ho presentato, con il collega e compagno Saia, un progetto di legge per sanare questa palese incongruenza ed evitare di pagare due volte gli amiconi di turno. Il progetto di legge e' stato finore bloccato in commissione dal centrodestra".


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