Acquasanta, esposto-diffida degli sfollati contro la chiusura

26 Settembre 2009   12:24  

"Ieri è iniziato lo smantellamento senza preavviso del campo di Acquasanta i cittadini si sono riuniti in assemblea ed hanno preso la decisione finale di aderire alle iniziative del campo di Collemaggio e stigmatizzano il trattamento che è stato riservato loro in quanto, come oggetti nel giro di 24 ore, dovrebbero trasferirsi in località distanti, della provincia aquilana, nonostante problemi di lavoro o di salute". È  quanto scrivono i comitati cittadini, riuniti in assemblea ieri sera alla tendopoli di Acquasanta.

"Dichiarano inoltre - prosegue la nota - di essere  solidali con i cittadini delle altre tendopoli ed in particolare con le persone di Piazza d’Armi che sono stati abbandonati poiché non hanno accettato di allontanarsi dal proprio territorio".

Di seguito il testo dell'esposto-diffida:

 

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI

AL COMMISSARIO BERTOLASO

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE

AL SINDACO DEL COMUNE DI L’AQUILA

Esposto-Diffida

I sottoscritti cittadini del comune di L’Aquila,attualmente accolti nei campi di accoglienza, fanno presente di aver fatto questa scelta per non essere deportati e soprattutto per garantire una presenza vigile e fattiva nel processo di ricostruzione della nostra città.

A quasi sei mesi dalla data del sisma e dopo reiterati censimenti non riusciamo ancora ad avere un’organica visione delle questioni organizzative e quindi dello scenario nel quale delineare il nostro futuro.

Pensiamo che non possano essere fatte graduatorie ( magari sulla base di un censimento “aleatorio” fatto ad altro fine !) per l’assegnazione degli alloggi del Piano C.A.S.E. senza un Bando effettivo che espliciti punteggi e parametri.

Riteniamo inoltre che debbano immediatamente essere assunte decisioni per il rilancio economico del Comprensorio aquilano e per un conseguente ritorno di tutti i nostri concittadini “deportati”.

Stigmatizzano il trattamento che è stato riservato loro in quanto, come oggetti nel giro di 24 ore, dovrebbero trasferirsi in località distanti, della provincia aquilana, nonostante problemi di lavoro o di salute.

Pertanto vengono perciò a richiedere:

  1. Il blocco della variante in ampliamento del Piano c.a.s.e. concentrando i fondi sulla soluzione case provvisorie (ricordiamo che con il costo a mq di un alloggio “ c.a.s.e.” se ne fanno tre provvisori e di buona qualità !!) ;

  2. L’adozione di un Bando organico con relativi punteggi per l’assegnazione degli alloggi del Piano C.A.S.E.

  3. Il blocco del processo di smantellamento delle tendopoli per avviare un processo concertato e condiviso con i cittadini dei Campi;

  4. La requisizione di tutti gli alloggi invenduti agibili nel comune di L’Aquila;

  5. La istallazione articolata di Moduli Abitativi Provvisori sulla base delle effettive esigenze espresse dagli stessi cittadini nel territorio.

Ritenendo vitale mantenere più gente possibile a L’Aquila o comunque nel nostro comune,

vi diffidiamo dall’intraprendere azioni tese a costringerci a fantomatici trasferimenti e in particolare chiediamo la trasformazione del Campo di Aquasanta in un Villaggio di moduli provvisori.

Siamo solidali con i cittadini delle altre tendopoli ed in particolare con le persone di Piazza d’Armi che sono stati abbandonati poiché non hanno accettato di allontanarsi dal proprio territorio.

L’Aquila 25 settembre 2009

 

 


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