Adesso il Commissario se la prende con le imprese del cratere che non ringraziano lo Stato

09 Aprile 2012   22:23  

Come al solito è facebook il canale di comunicazione diretto e quasi senza veli che predilige il Presidente della Regione e Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi.

Questa sera di pasquetta il Commissario ha un pensiero negativo nei confronti delle imprese aquilane che non riconoscono l'impegno del Governo ad aiutarle finanziariamente e quindi scrive:

per le imprese aquilane: 83 milioni di fers regionali + 100 milioni per i danni del terremoto + 90 milioni relativi agli aiuti de minimis + 600 milioni (gran parte dei quali per le imprese) per la riduzione delle tasse da restituire. Fate voi il totale e dimentico sicuramente qualcosa. E questi giorni abbiamo dovuto ascoltare che lo Stato non ha aiutato le imprese !!

Poi visto che nei commenti molti gli si scagliavano contro risponde agli interlocutori:

 alle piccole imprese sono andati più di 100 milioni andreina

Ancora una precisazione del Presidente a chi gli fa notare che quei soldi sono stati spesi in tutto il cratere, anche dove il terremoto si è solo sentito da lontano, e con metodologie non sempre limpidissime:

 imprese del cratere, giusto. Per i danni, sa bene che una parte è stata prelevata dai FERS fonfi europei ed il metodo di aggiudicazione è stato quello voluto dalla UE, l'altra parte è stata istruita dai Comuni ai quali ho girato i fondi a seguito della loro rendicontazione. Quindi non so quali sono le attività economiche che li hanno potuti avere e quali invece no.

Infine la stoccata stizzita:

oh ma mai una cosa che vada bene !!!!

Peccato che il Commissario questa volta sbagli in pieno l'approccio al problema, è pur vero infatti che tanti aiuti sono stati erogati (tranne la zona franca e il suo fratellino minore De Minimis che sono tutt'ora dispersi), ma è anche vero che tutto ciò che è stato fatto è figlio di un diritto.

Il diritto di essere trattati come gli altri "sfigati" d'Italia, il diritto di essere cittadini che pagano le tasse che poi in caso di bisogno gli vengono restituite, il diritto di poter continuare ad abitare e a lavorare in un luogo, L'Aquila, dove senza agevolazioni, sgravi, incentivi chi verrebbe più ad investire.

Inoltre mi permetto di ricordare che negli indennizzi erogati dalla regione e dal comune dell'Aquila alle aziende che hanno avuto danni gravi e gravissimi si sono utilizzati due metodi differenti.

La regione ha erogato gli indennizzi per graduatoria, come se uno avesse più diritto di un altro a ricevere i soldi per ripristinare l'attività e la forza lavoro.

Il comune dell'Aquila ha invece spalmato a tutti gli indennizzi ma tagliati al 40%, quindi gli imprenditori hanno dovuto cacciare un 60% di propria tasca per ripristinare l'attività dai danni causati dal terremoto!

Non proprio ciò che si era detto in tanti proclami fatti dal Governo e dai suoi sottosegretari.



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