Agricoltori custodi e locande rurali: un'economia circolare

Parco nazionale Gran Sasso-Laga

02 Dicembre 2008   13:47  

La natura è circolare, un eterno ritorno alla terra, un perpetuo alternarsi delle stagioni. E circolare vuole essere anche  la filiera corta dei prodotti agricoli tipici che il Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga  Gal Abruzzo ed Arssa, stanno lentamente costruendo., dal produttore al consumatore, passando per chi trasforma e commercializza. I produttori sono i circa sessanta agricoltori custodi, a cui sono stati affidati antiche varietà rimesse quest'anno a dimora. La patata turchesa e patata fiocco di neve, pastinaca, cece nero, cece pizzuto e cece rosso, e ancora veccia robiglio,  solina  e rosciola.

Un trionfo di biodiversità sottratta all'oblio, che ora rifornirà direttamente le locande rurali, ovvero i ristoratori del Parco, che trasformeranno questi prodotti unici in pietanze anche di alta cucina. Perchè anche la fantasia e la creatività sono in fondo prodotti tipici dell'immaginario locale. Prova generale di questa fertile iniziativa è la cena che si è celebrata ieri sera preso la Scuola di Cucina “Maestri del Gusto” a San Colombo di Barisciano.
Al nostro microfono la chef Nadia  e l'agricoltore custode Luigi. Individuare nei ristoratori e nei punti vendita del Parco sicuri acquirenti di questi prodotti significa porre le basi di un'economia legata al territorio e che potrà offrire occasione di lavoro per tanti giovani. Un'economia fatta di cose reali, e diversa da quella lineare e virtuale, che spesso ha come punto finale un crack di borsa.

FT

 


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