Aiutiamo l'ispettore Cortesi eroe del 6 aprile

Rischia la radiazione dal Corpo per alcune parole

06 Maggio 2009   15:50  
Cari amici,
non vi scrivo per raccontarvi di me, di quella notte e di come mio figlio, io e tutte le persone che amo e a cui voglio bene siamo scampati alla morte; eppure non posso prescindere dal fatto personale. Vi chiedo di avere la pazienza di leggermi, e  - se lo condividerete - di sottoscrivere l'appello che vi inoltro. Solo all'alba del 6 aprile ho potuto riabbracciare mia madre, mia sorella e mio nipote. Erano in salvo. Mio cognato non c'era: dopo essersi assicurato che tutta la sua famiglia era al sicuro, l'Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato Piergiorgio Cortesi è rientrato in un palazzo devastato, al buio, guidato da un istinto miracoloso che gli ha permesso di non ferirsi arrampicandosi sulla scala e cercando a tentoni in un appartamento che praticamente non esiste più per indossare la sua divisa, mettere gli scarponi e precipitarsi a scavare tra le rovine dei due palazzi implosi di via Rossi (o via S. Andrea, o via Cola dell'Amatrice: chiamateli come volete, i nomi non hanno più importanza. Sono i palazzi della devastazione, del lutto, del dolore!). Per tre giorni, a dispetto della paura di tutti noi che lo sapevamo in costante pericolo, ignorando una qualifica e una situazione personale che gli avrebbero permesso di restare al sicuro (distacco sindacale) Giorgio Cortesi ha scavato con le mani, ha guidato le ricerche, ha contribuito a salvare delle vite imprigionate e ha pianto con i genitori e gli amici di quelli che, di volta in volta, doveva pietosamente estrarre dalle macerie.
Solo il terzo giorno sono riuscito a convincerlo a dedicare a sua moglie, a suo figlio che mi tremava in braccio, a prendersi un po' di riposo. Solo il terzo giorno, quando ha capito che non c'era più nulla da fare, è venuto a riposarsi.
 
Pier Giorgio Cortesi è ora ufficialmente sotto provvedimento disciplinare da parte del Corpo Forestale dello Stato, per aver rilasciato a Sandro Ruotolo delle dichiarazioni, andate in onda nella puntata di Anno Zero del 09/04/09.
il procedimento, com'è da aspettarsi in questa Italia, se non verrà bloccato potrà concludersi con il suo radiamento dal Corpo.
 
Ora, a Mario Giordano e a quanti hanno ritenuto offensivo (ma per chi? perché?) il contenuto delle dichiarazioni di PierGiorgio, io vorrei semplicemente dire che IO C'ERO, IO HO VISTO, IO, CON TUTTI GLI ALTRI CHE ERANO LI', ABBIAMO VISTO! E mi sento offeso io dalla loro impassibile alterigia, dalla loro albagìa, dalla loro proterva sicurezza. Non dalle dichiarazioni di Giorgio.
 
Per questo, se condividete questa storia, se ritenete - come io ritengo - che all'Ispettore Superiore PierGiorgio Cortesi vadano un plauso e un ringraziamento commosso per quanto ha fatto, vi chiedo di inviare agli indirizzi che vi allego la vostra protesta, copiando ed incollando il testo che riporto.
Grazie.
 
Marcello Gallucci
 
 
 
Signori Ministri, Signori Onorevoli, Autorità Istituzionali,
l'Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato Pier Giorgio Cortesi, che - con uno spirito di abnegazione che onora il suo Corpo, al limite del sacrificio e con vero sprezzo del pericolo - si è prodigato per salvare le vittime del terremoto del 6 aprile, sarà sottoposto a provvedimento disciplinare per le affermazioni contenute nell'intervista rilasciata a Sandro Ruotolo e andata in onda nella trasmissione Anno Zero del 09/04/09.
Signori,
sono altre le emergenze di questo momento, ed altri i comportamenti da censurare.
Signori,
ci rivolgiamo a Loro, pronti a ricorrere alla suprema autorità del Presidente della Repubblica, del Capo dello Stato, di tutti gli organi parlamentari e di tutti i rappresentanti del popolo, per chiedere il Vostro immediato intervento per evitare che il comportamento coraggioso di chi ha subito in prima persona la violenza di quella notte, ed ha reagito prodigandosi per aiutare le vittime, sia occasione e pretesto per una clamorosa ingiustizia.

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