Al Chiambretti Show Rocco Siffredi e Carlo Giovanardi, che se la prende con gli aquilani cialtroni

06 Febbraio 2012   11:40  

Ieri sera al Chiambretti night, dopo il pornostar Rocco Siffredi, è stato ospite dello scollacciato programma, l'ex-sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha ribadito la sua versione dei fatti sulla triste ed imbarazzante vicenda dei 12 milioni di euro di fondi per il sociale a favore dei comuni terremotati abruzzesi, oggetto di uno scandalo politico-giudiziario e ancora bloccati.

Giovanardi ha ribadito per l'ennesima volta: i soldi lui li ha stanziati tempestivamente, ma gli aquilani, il Comune del capoluogo in particolare, non sono stati capaci di presentare i progetti.

E ha definito ''cialtroni'' quegli aquilani, riferendosi non solo alla sua iterlocutrice in studio,
l'attrice aquilana Giorgina Cantalini, e forse ad amministratori pubblici, esponenti politici e a giornalisti, tutit coloro insomma che ''strumentalizzano la vicenda''. Giovanardi ha espresso ovviamente sconcerto per l'inchiesta giudiziaria in corso a suo dire campata in aria e pretestuosa, ribadendo in estrema sintesi quanto detto detto ai microfoni di www.abruzzo24ore.tv, in un'intervista dell'ottobre 2011 

Giovanardi nella nostra intervista aveva affermato che dalle pagine dell'ordinanza non si capisce quale sia il reato di cui Gianfranco Cavaliere, appartenente alla sua corrente politica, Popolari per Giovanardi, sarebbe accusato, e soprattutto emerge una sorta di pregiudizio ideologico del pm, secondo cui in buona sostanza, nessun privato può farsi carico di interessi pubblici, come ad esempio interessarsi,  come hanno fatto gli accusati, dell'utilizzo migliore dei 12 milioni di euro a favore delle aree terremotate.

La Procura dell'Aquila ritiene invece che gli imputati avrebbero tentato, ovviamente a insaputa di Giovanardi, che non risulta indagato, di orchestrare una truffa aggravata , mediante lo strumento di una fondazione dalla dubbia legittimità, sponsorizzata dalla Curia dell'Aquila e dal vescovo ausiliare Giovanni D'Ercole indagato per favoreggiamento.

Una Fondazione che ha avuto la benedizione del sottosegretario Giovanardi, che ovviamente non poteva sapere il presunto uso illegale di essa. Nella ipotesi dei Pm cioè in un territorio che ha urgente bisogno interventi sociali per le fasce deboli della popolazione, c'è qualcuno che fa di tutto per dirottare i milioni di euro dei Fondi della famiglia, sotto il diretto controllo di una Fondazione senza scopo di lucro e che dunque non avrebbe i titoli per gestire e decidere l'utilizzo di questi fondi, di diventare in qualche modo proprietaria – questo si sospetta -  degli immobili ed attività economiche (ospizi, asili nido e case famiglia) da realizzare con i finanziamenti pubblici.

Il Comune dell'Aquila ha poi carte alla mano tentato di dimostrare un'azione di boicottaggio dei progetti regolarmente presentati, mediante criteri decisi e mai resi pubblici dalla commissione nominata dal commissario Chiodi per l'assegnazione dei  milioni di euro per interventi sociali nel cratere sismico aquilano.

Sottocriteri che avrebbero falsato il bando, ha accusato l'assessore comunale Stefania Pezzopane, che sembrano fatti apposta per orientare l'attribuzione dei fondi, e per penalizzare il comune dell'Aquila, intanto oggetto di una costante aggressione mediatica da parte dell'ex-sottosegretario Giovanardi, per il rifiuto, da parte del Comune, sospettava la Pezzopane, di entrare a far parte della strana strana fondazione, poi oggetto di inchiesta giudiziaria e considerata presunto strumento di una tentata truffa.  

Anche tutto ciò ha causato il blocco dei fondi, non solo gli aquilani cialtroni e incapaci.

La prima reazione politica alla performance di Giovanardi al Chiambretti show arriva da Carlo Costantini consigliere regionale dell'Idv:

''Tra Giovanardi e Molinari - scrive Costantini - scelgo Rossini. Sono il meno adatto a difendere i politici aquilani dalle accuse di Giovanardi e tuttavia non resisto alla tentazione di rispondergli che il denaro dei contribuenti, se doveva (come stava) per finire nelle mani di ladri e truffatori, allora sta molto meglio dove si trova ora, nelle casse dello Stato.

All'Arcivescovo dell'Aquila Molinari, che accusa la stampa di "provare una gioia libidinosa per cose che offuscano la Chiesa", dico che se la Chiesa aquilana si occupasse un po' piu' di anime e di coscienze ed un po' meno di immobili e di gestioni, aiuterebbe i giornalisti - che per fare il loro dovere sono obbligati a raccontare i fatti, anche se riguardano la Chiesa - ad occuparsi di altro. Alla Procura della Repubblica dell'Aquila, dal dr. Rossini all'ultimo dei suoi collaboratori dico, invece, grazie per il coraggio, la tenacia e la competenza con la quale, giorno dopo giorno, stanno difendendo il capoluogo dagli assalti di orde di criminali che ormai quasi quotidianamente tentano di impadronirsi del sistema economico che ruota intorno ai fondi del terremoto.


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