Albore Mascia interviene sull'arresto dopo l'omicidio in via Tavo

04 Luglio 2012   10:14  

“La risposta delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine di Pescara all’omicidio avvenuto nella serata di ieri in via Tavo è stata straordinaria: l’arresto del presunto autore è avvenuto a neanche ventiquattro ore dal grave fatto di cronaca, mentre dalla mattinata odierna venti uomini dei Reparti Mobile di Roma e Senigallia stanno pattugliando il quartiere del cosiddetto ‘Ferro di Cavallo’ per garantire il controllo serrato del rione e per far sentire forte la presenza dello Stato. Il messaggio è chiaro: il delitto a Pescara non resta impunito, chi delinque viene accerchiato subito dal cordone della legalità che non gli lascia scampo. Ed è questo il messaggio che lancio alla città, Pescara, un territorio che sta crescendo, e che, fortunatamente, non è abituato a simili episodi. E rifiuto qualunque tentativo di dipingere un’immagine diversa di una città che sa e vuole sempre collaborare con la giustizia, che non si arrende all’omertà e alla criminalità, che sa reagire, sempre, e con grande dignità”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia relazionando, in aula, circa quanto accaduto a Pescara nella serata di ieri, con l’omicidio di via Tavo, delitto per il quale la Squadra Mobile ha tratto in arresto Angelo Ciarelli, fratello di Massimo Ciarelli, in carcere perché ritenuto il presunto autore dell’omicidio di Domenico Rigante.

“In realtà – ha precisato in aula il sindaco Albore Mascia – a Pescara in passato ci sono stati omicidi drammatici che tutti ricordiamo bene: l’omicidio dell’avvocato Fabrizi, l’omicidio della gioielliera Lalla Marziani, l’omicidio del giovanissimo Tavoletta, delitti per la maggior parte rimasti irrisolti o comunque con molti punti interrogativi. Oggi la realtà è ben diversa perché tali episodi drammatici si chiudono con l’individuazione del colpevole e in tal senso faccio un pubblico plauso al questore Paolo Passamonti e ai suoi investigatori che in poche ore hanno assicurato alla giustizia i presunti autori di tali fatti, e solo sul ‘caso’ Ceci ci sono ancora degli approfondimenti in corso. Le Forze dell’Ordine svolgono un ruolo esemplare a Pescara. E poi il Comune: sul problema sicurezza la nostra maggioranza di governo ha assunto iniziative prima d’ora mai neanche immaginate. Prima di tutto gli sfratti, non di famiglie Rom, ma di famiglie semplicemente abusive, famiglie integrate nel tessuto sociale, Spinelli, Di Rocco, Guarnieri, Ciarelli, sono persone che da generazioni vivono nella nostra città e che vivono in alcuni quartieri per scelte politiche sbagliate operate dalle precedenti amministrazioni, anche vent’anni fa, amministrazioni che non si sono preoccupate, al di là del consenso, di assicurare vivibilità, amministrazioni che non si sono preoccupate dell’integrazione sociale. La nostra maggioranza di governo, negli ultimi tre anni, si è preoccupata di ristabilire collegamenti con i quartieri più difficili, favorendo la nascita e la crescita di associazioni civiche, fatte da persone perbene, collaborando con Codici, con altre associazioni, persone che sono diventate le nostre sentinelle. In via Caduti per Servizio, ad esempio, abbiamo fatto un lavoro straordinario, c’è un Presidio fisso della Polizia municipale, a breve arriveranno le telecamere. E in tre anni abbiamo armato la Polizia municipale che viene considerata di prim’ordine da tutte le altre Forze di Polizia quanto a professionalità e capacità. E allora vale anche la pena ricordare che il centro-destra ha sempre guardato con enorme preoccupazione al cosiddetto ‘Ferro di Cavallo’, a quello che ha sempre rischiato di essere un ghetto, tanto che agli inizi del 2000 l’ex assessore Lucio Candeloro aveva elaborato un progetto per l’abbattimento di quella struttura e la ricostruzione di alloggi dignitosi, accedendo a fondi europei. Un progetto annullato proprio dal centro-sinistra strumentalizzando le preoccupazioni dei residenti. Ora stiamo vivendo una situazione evidentemente particolare, difficile, in cui ravviso tanto un clima da resa dei conti tra le cosche criminali locali che è anche sintomo della disperazione di quella criminalità perché si sente con l’acqua alla gola in una città che sa reagire a tali episodi. Ieri – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – ho chiesto al Prefetto la convocazione ufficiale di una riunione urgente del Tavolo per l’Ordine pubblico e la Sicurezza, perché è evidente che non vanno alimentati allarmismi, ma occorre capire cosa sta accadendo alla nostra città che non è abituata alle sparatorie e giustamente si ribella. Sono episodi gravi, che richiedono la nostra massima attenzione, e le Istituzioni ci sono. Ora attendiamo solo la convocazione del Prefetto che ci consentirà di delineare un quadro chiaro della situazione”.


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