Alcol: patenti ritirate a sfollati. Zaia: 'Una legge sbagliata'

01 Settembre 2009   13:40  

Sette persone sono state denunciate a piede libero, nel fine settimana, per guida in stato d'ebbrezza alcoolica dai carabinieri del Norm dell'Aquila. Salgono così a 50 le denunce dall'inizio dell'anno. Nella rete sono caduti anche degli sfollati, che dopo aver perso la casa, adesso non hanno nemmeno più la macchina, dovrebbero pagare salatissime multe, e potrebbero  perdere il lavoro se esso necessita dell'uso di un mezzo proprio.

Un conducente è stato sorpreso con un tasso di alcol pari a 3,97 grammi/litro, contro gli 0,5 grammi/litro previsti dalla legge. Completamente ubriaco, insomma.  Ritirargli la patente era in questo caso opportuno.

Altri automobilisti-sfollati e spatentati, caduti in questi mesi nella rete, avevano però bevuto appena tre bicchieri di buon vino durante una serata con gli amici. E al volante non costituivano un pericolo, erano lucidi e guidavano a bassa velocità. e la patente gli è stata ritirata per pochi decimi di punto oltre le forche caudine dello 0,5.

Al di là della particolare situazione che si vive a L'Aquila, sempre più la legge anti-alcool al volante mostra i suoi limiti e viene contestata anche a livello nazionale.  Sta rovinando intere famiglie e non contribuisce a diminuire gli incidenti, perché solo il 2,09 per cento degli incidenti è causato da guidatori in stato d'ebbrezza, gente ben al di sopra dello 0,5 grammi di alcool nel sangue. Ritiri di patenti hanno causato suicidi e innumerevoli casi di aggressioni a pubblico ufficiale.

La legge sta poi colpendo duramente il settore dell'enogastronomia italiana, uno dei pochi che avrebbe retto alla crisi e che crea ancora posti di lavoro.

Per fortuna, mentre il centrosinistra tace sull'argomento, indeciso a tutto, e per per scimmiottare la moda della tolleranza zero (nei pochi ambiti non sensibili agli interessi delle lobby, delle mafie dei furbetti che spadroneggiano impuniti in Italia), una voce fuori dal coro si alza dalle fila del centrodestra.

E' quella del ministro all'agricoltura Luca Zaia che afferma: ''Bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri: è in atto una criminalizzazione del vino. Non vedo perché - sottolinea - si dovrebbe rinunciare a bere con intelligenza e moderazione solo perché ci sono irresponsabili che si ubriacano. Come mai non si guarda con altrettanta severità alle altre cause degli incidenti? Vogliamo parlare del fumo o dei farmaci che danno sonnolenza? Degli antistaminici che migliaia di italiani prendono in primavera per combattere le allergie? O dei tranquillanti? Temo siano più pericolosi dei fatidici due bicchieri. Ma nessuno se ne è mai occupato".

FT

 


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