Allarme Clima: Il 2023 Segna il Record come Anno più Caldo, Copernicus Svela Dati Preoccupanti

10 Gennaio 2024   16:25  

Il 2023 si conferma come l'anno più caldo di sempre, con il 50% dei giorni registrati con temperature superiori a +1,5 gradi, secondo l'analisi condotta da Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione europea.

La temperatura media globale ha avuto un aumento di circa 1,48 gradi rispetto al periodo preindustriale 1850-1900, avvicinandosi al limite critico di 1,5 gradi stabilito dall'Accordo di Parigi. Carlo Buontempo, direttore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, sottolinea l'urgenza di decarbonizzare l'economia e di utilizzare i dati climatici per prepararsi al futuro.

Nel corso del 2023, quasi la metà dei giorni ha superato la soglia critica di +1,5 gradi, con due giorni di novembre che hanno segnato un record, superando i +2 gradi. Nonostante non si sia superato il limite fissato dall'Accordo di Parigi, Copernicus sottolinea che ciò stabilisce un pericoloso precedente.

Il 2023 ha visto una temperatura media globale sulla superficie terrestre di 14,98 gradi centigradi, superando di 0,17 gradi il record precedente del 2016. Ogni mese da giugno a dicembre ha segnato temperature superiori a qualsiasi anno precedente, contribuendo a rendere il 2023 l'anno più caldo di sempre.

Luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi mai registrati, mentre dicembre ha segnato il dicembre più caldo globalmente, con una temperatura media di 13,51 gradi. Le temperature medie globali della superficie del mare sono rimaste persistentemente alte, raggiungendo livelli record da aprile a dicembre, con la transizione a El Niño nella primavera del 2023.

Il 2023 ha registrato anche estensioni minime record del ghiaccio marino antartico e concentrazioni record di anidride carbonica e metano nell'aria, con valori di 419 ppm e 1902 ppb rispettivamente.

In tutto il mondo, si sono verificati numerosi eventi estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi. Le emissioni globali di carbonio per gli incendi boschivi sono aumentate del 30% rispetto al 2022, principalmente a causa degli incendi persistenti in Canada.

Mauro Facchini, capo dell'Osservazione della Terra presso la Commissione Europea, sottolinea che questi dati forniscono ulteriore prova dell'impatto crescente dei cambiamenti climatici, mentre l'Unione Europea è chiamata a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. Facchini avverte che mancano solo sei anni per raggiungere questo obiettivo cruciale.

 
 

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