Amici 2013, la finale: l'intervista a Moreno Donadoni

da Sorrisi.com

01 Giugno 2013   07:22  

A tre giorni dalla finale, Moreno Donadoni, il rapper che questa sera su Canale 5 si batterà con Verdiana Zangaro, Greta Manuzi e Nicolò Noto per la vittoria ad «Amici 12» e il premio da 150 mila euro, ha risposto alle nostre domande.

Il suo album d’esordio è «Stecca», al primo posto al suo esordio in Superclassifica.

Un aneddoto: a fine del nostro incontro Moreno ha iniziato a improvvisare rime usando «Sorrisi e Canzoni» come tema. Il ragazzo è davvero irrefrenabile.

Qual è stato il momento più bello qui a «Amici»?
«Ho vissuto tante emozioni, anche se il mio percorso è durato comunque meno rispetto agli altri. Durante la semifinale, per esempio, è stato bello prendere da quel trono la casacca che confermava la mia presenza alla finale. Mi sono commosso. E poi è stato bello duettare con Fabri Fibra e Massimo Ranieri, sono due veri grandi nomi della musica italiana».

E il momento più difficile?
«”Amici” stato un percorso a ostacoli, complesso ma bello. Rappare cover di altri artisti hip hop, per esempio, non è affatto comune. È molto difficile per chi fa rap non dare del proprio. E poi mi sentivo un po’ la pecora nera all’inizio, ero quello del “rap”, una novità che si metteva in competizione con il canto tradizionale. Alla fine ho conquistato l’affetto di tutti, con semplicità spero».

Chi era Moreno prima di «Amici» e chi è Moreno oggi?
«Ero un ragazzo che faceva freestyle, ho girato tutti i centri sociali facendo rap e battaglie di rime come un pazzo, ho fatto mille lavori diversi, ero un parrucchiere. Oggi penso di essere maturato umanamente, per esempio concentrandomi sulle cose meno utili come a volte sono i cellulari e di contro, ho capito l’importanza del contatto con la famiglia. Adesso ascolto la musica in modo diverso, amo di più musica suonata con gli strumenti, la melodia, il canto».

E se dovesse vincere il programma?
«Mio padre lavora al mercato del pesce e mia madre fa la cassiera. Spero di potermi occupare di loro in tal caso. E dopo “Amici”, che io vinca o perda, spero di avere almeno il doppio della mole di lavoro che ho oggi qui in questa scuola».

Cosa ha capito grazie a questo talent show?
«Che è meglio piacere a molti che a una cerchia ristretta di persone. Sarei molto più contento, dopo queste esperienza, di avere ai miei concerti anche bambini e famiglie piuttosto che solo ragazzi della mia età».


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