Amministratori contro il decreto: ecco le modifiche necessarie

''Più risorse e poteri agli enti locali''

25 Maggio 2009   13:55  

Dalla villa Comunale dell'Aquila, scelto come luogo simbolico essendo nei pressi dell'ingresso al centro storico, si leva la voce degli amministratori locali contro il decreto terremoto, che la scorsa settimana ha superato l'esame del Senato e si appresta ad approdare alla Camera.

Si appellano al governo, al quale chiedono un incontro immediato, al presidente Fini e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l'abruzzese Gianni Letta, il sindaco Cialente, la presidente della Provincia Pezzopane, il vice presidente del Consiglio regionale De Matteis e i sindaci dei 49 Comuni inseriti nel decreto come “terremotati”.

Cinque i punti inevitabilmente da rivedere, per la presidente della Provincia dell'Aquila: ristabilire la possibilità di risarcimento anche per i non residenti, prevedere il risarcimento anche per le seconde case, assegnare cospicue risorse per il recupero dei beni culturali pubblici e privati, aumentare il fondo per la Zona franca urbana - per ora fermo a 45 milioni di euro - , prevedere risorse per gli Enti locali in modo da compensare i mancati introiti.

I Comuni del resto della Provincia e della Regione che hanno subito danni dal terremoto ma che non sono stati inseriti nel decreto stiano pure tranquilli, dice Giorgio De Matteis, dal momento che basta dimostrare un nesso di causalità con il sisma per ottenere risarcimenti per gli edifici danneggiati.

Nelle parole del sindaco Cialente infine le preoccupazioni dei Comuni legate alle difficoltà causate dal mancato introito dei tributi locali.

(MS)


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