Oggi a Roma si è svolto l’evento organizzato dall’ANCE nazionale “La carica dei 5mila cantieri per far ripartire l’Italia”, nel corso del quale è stata presentata e consegnata al Governo una piattaforma di opere rapidamente cantierabili, frutto della ricognizione del sistema associativo su tutto il territorio nazionale, grazie anche al lavoro della ANCE territoriali diffuse in tutte le province.
Un intenso lavoro, avviato d’accordo con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, interpellate dalle ANCE provinciali, che ha consentito di mettere a punto un piano di più di 5mila progetti diffusi in tutto il Paese, per complessivi 10 miliardi di euro. Opere fondamentali per la sicurezza delle città e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
In testa alle segnalazioni ci sono, infatti, interventi su edifici scolastici (20%), opere di riqualificazione urbana (16%), manutenzione delle strade (13%) e di mitigazione del rischio idrogeologico (13%). Tutti interventi che non possono essere rimandati, come emerge anche dalle cronache di tutti i giorni che mettono in luce la fragilità del Paese.
In Abruzzo, sono stati individuati 406 progetti (8% del totale del piano) per circa 472 milioni di euro.
Gli interventi segnalati sono già in avanzato stato progettuale, quindi pronti a diventare cantieri in tempi rapidissimi e a dare un impulso positivo immediato all’economia e al lavoro.
Sul fronte delle risorse, l'Ance invita il Governo a utilizzare 19 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020 di 39 miliardi da programmare entro la primavera 2015 (previsto dalla legge di stabilita' a integrazione dei fondi europei) di opere piccole e medie per: Rischio idrogeologico (5 miliardi), Edilizia scolastica (6 miliardi ), Riqualificazione urbana/periferie (5 miliardi), Housing sociale/disagio abitativo 3 miliardi.
Un ulteriore priorita', peraltro gia' prevista nel Def 2015 sono gli investimenti in infrastrutture di trasporto.
L'associazione dei costruttori edilizi, in attesa del recepimento delle nuove direttive Ue previsto con il nuovo codice degli appalti, chiede di anticipare con un decreto legge alcune misure urgenti per realizzare i progetti in tempi certi, costi adeguati e con metodi trasparenti.
Il provvedimento dovrebbe prevedere:
1) commissioni di gara con membri esterni alla stazione appaltante, estratti per sorteggio da un elenco tenuto dall'Anac (Autorita' Nazionale Anticorruzione, n.d.r.);
2) vietare l'offerta economicamente piu' vantaggiosa per i piccoli lavori (sotto i 2,5 milioni di euro) e limitarla, fino a 5 milioni di euro, ai soli lavori complessi; 3) Prevedere l'estrazione, solo dopo la presentazione delle offerte, del metodo di determinazione della soglia di anomalia;
4) Eliminare la sanzione pecuniaria per le dichiarazioni di irregolarita' in gara;
5) tutelare le imprese sane nelle Ati (associazioni temporanee di impresa, n.d.r.), in caso di crisi aziendali;
6) Affrontare il problema delle categorie specialistiche, in vista della prossima scadenza della norma ponte;
7) Piu' controlli e responsabilita' di risultato: tornare all'ingegnere capo.
Tra le misure da adottare nel decreto, secondo l'Ance, e' da includere "la sospensione della Garanzia Globale di Esecuzione (performance bond, per i lavori appaltati con progetto esecutivo per opere oltre i 100 milioni di euro, n.d.r.) viste le difficolta' applicative a causa dell'incapacita' del mercato assicurativo di fornire tali garanzie.