Anche in Abruzzo le carceri scoppiano

27 Ottobre 2009   14:29  
Calano i numeri della polizia penitenziaria, ma è record di detenuti nelle carceri italiane, anche se in proporzione sono meno di due per agente. Fino a ieri negli istituti penitenziari c'erano 64.979 persone e "quasi sicuramente oggi abbiamo superato la soglia delle 65.000 presenze, cifra mai raggiunta nella storia del Paese" dice il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), che in collaborazione con l'associazione Pianeta carcere ha elaborato le statistiche sulle presenze negli istituti penitenziari italiani fornite dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Superata la soglia della tollerabilità - Al 31 agosto gli agenti erano 38.549, dei quali 35.343 al lavoro negli istituti penitenziari, uno ogni 1,8 detenuti: in costante diminuzione dallo scorso gennaio (-607), al contrario dei detenuti che in questi mesi sono cresciuti costantemente (+5.919, la proporzione era all'1,5). I reclusi eccedono di 868 unità la capienza tollerabile, il limite cioè di vivibilità nelle carceri, e di 21.905 la capienza “regolamentare”.

Rapporto guardie-carcerti - Sono soprattutto italiani, perché la presenza straniera si ferma al 37,1% (24.111 unità). Secondo Pianeta Carcere e Sappe il personale previsto di polizia penitenziaria in servizio in carcere dovrebbe essere di 41.268, +5.925 agenti degli attuali: in questo modo la proporzione con i detenuti sarebbe a 1,5.

I record regionali - A livello regionale i detenuti stranieri sono più numerosi nelle carceri della Valle d'Aosta (66,37%) e meno numerosi in quelle della Campania (13,13%); l'Umbria eccede più di tutte le Regioni nel numero di agenti penitenziaria al lavoro rispetto a quelli che servirebbero (+147), mentre la Lombardia scarseggia di personale (-1.209); sempre la Lombardia ha le carceri più affollate rispetto alla capienza regolamentare (+3.418), mentre in Umbria ci sono 137 posti 'vuoti').

Sistema penitenziario a rischio implosione - Nelle carceri italiane "esiste un problema sovraffollamento da anni, che nessun governo ha saputo affrontare nonostante i consigli di chi in carcere ci lavora da decenni e nonostante gli studi di università italiane ed estere hanno dimostrato come incarcerare quante più persone possibili non diminuisce la sicurezza dei cittadini, ma l`aumenta". Così Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) commenta i dati del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, forniti in collaborazione con l'associazione Pianeta Carcere, sulle presenze negli istituti penitenziari italiani.

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