Anche

19 Luglio 2007   17:02  
Il quotidiano economico "Italia oggi" ha dedicato la pagina "Un professionista al giorno" all´onorevole Antonio Razzi (nella foto, con i presidenti delle Repubbliche italiana e svizzera), deputato di origini abruzzesi eletto in Europa, residente in Svizzera, dove è emigrato nel 1965 da Giuliano Teatino per andare a fare l´operaio tessile. Razzi - che è anche componente del Cram Regione Abruzzo in rappresentanza degli abruzzesi di Svizzera - è in questi mesi su tutti i media per via del documentario "Onorevole operaio" che la Tsi - Televisione svizzera italiana ha prodotto e trasmesso sulla vita dell´unico operaio che siede oggi al Parlamento italiano. Proprio lunedì prossimo (ore 19), alla Sala delle Colonne della Camera, il film verrà presentato a Roma. Sarà presente anche Fausto Bertinotti, presidente della Camera. "La televisione svizzera gli ha dedicato un documentario dal titolo ´Onorevole operaio´ - scrive Antonio Ranalli sul "Italia oggi" - E a lui, che per 41 anni ha fatto questo lavoro, non dispiace essere ricordato per le sue origini, nonostante ora siede sui banchi di Montecitorio. Razzi è uno dei 12 deputati eletti all’estero. Dopo anni di battaglie per gli emigranti è stato eletto lo scorso anno nelle file dell’Italia dei Valori. Ma non dimentica il giorno in cui è partito da Giuliano Teatino per andare a fare l’operaio in Svizzera. "Era il 7 ottobre del 1956 - racconta Razzi nell´articolo, oltre che nel film - erano tempi difficili e un giorno, mentre camminavo lungo il corso di Chieti, città in cui studiavo, lessi un annuncio di lavoro: cercavano operai per la ditta Viscose Swisse. Così decisi di andare in Svizzera per realizzare il sogno di una vita migliore. Non avevo neanche i soldi per comprare il biglietto del treno, che mi procurai andando a raccogliere l’uva. Ricordo che al confine con la Svizzera ci fecero il controllo sanitario. E il 9 ottobre già lavoravo ad Emmenbrueke". Per Razzi - prosegue Ranalli - sono stati 41 anni di emigrazione, con tutte le conseguenze e sofferenze che questa situazione comporta. Proprio per questo si è sempre battuto per i diritti degli emigranti italiani. Nel 1994 l’incontro con Antonio Di Pietro. "Mi trovavo a Rho - prosegue il deputato dell’Italia dei Valori - in occasione di una festa di abruzzesi e molisani. Già allora ero molto affascinato dalla figura di Di Pietro, che aveva da poco lasciato la magistratura. In quella circostanza gli dissi che se aveva intenzione di organizzare un partito ´pulito´ senza militanti inquisiti, poteva contare anche sul mio appoggio. Così una mattina mi chiamò e io aderii con entusiasmo al suo movimento. Sono stato il primo a organizzare i circoli dell’Italia dei Valori all’estero. Da quella chiamata, ancora oggi, esiste tra noi un rapporto di grande fiducia e stima reciproca". Dopo essere stato eletto - prosegue - si è subito dedicato a risolvere alcuni problemi dalle scuole di italiano per i connazionali all’estero ai servizi consolari, fino "alle partite della Nazionale italiana che all’estero arrivano criptate". Gode della stima e della fiducia di autorevoli colleghi. Il presidente della Camera Bertinotti sostiene che "Razzi rappresenta la migliore tradizione operaia di cui oggi c’è sempre più bisogno". E anche il presidente dell’Unione interparlamentare, Pierferdinando Casini, ha avuto modo apprezzarlo nelle assemblee internazionali sulla democrazia. "Ho molta stima del presidente Casini - spiega - e credo che l’Unione interparlamentare sia una istituzione che fa onore all’Italia". Ama giocare a tennis, e si rilassa cucinando primi piatti, "soprattutto quando organizziamo feste di abruzzesi in Svizzera". La sua famiglia è il miglior esempio di famiglia globale. "Quando arrivai a Emmenbrueke - ricorda - incontrai una ragazza spagnola, Maria Jesus. Fui subito colpito dalla sua bellezza. Non a caso era stata anche Miss Leon. Me ne innamorai e la sposai. Abbiamo due figli, Mirko e Jonatan, e sono già nonno di due bellissimi nipotini. Un figlio vive in Spagna, l’altro in Svizzera. Lavorano come ho fatto io. E anche dopo l’elezione continuano a vedermi come prima: un operaio". E quanto ai prossimi impegni, è chiaro - prosegue il racconto di Razzi su Italia oggi - Credo che un operaio può dare molto - conclude - Ed è quello che faccio alla Camera dei deputati. Lo interpreto come un lavoro al servizio dei miei attuali padroni: le operaie e gli operai in emigrazione che mi hanno eletto e operaio e tutti gli italiani che cominciano ad apprezzare di più i loro connazionali all´estero".

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore