Antonio Perrotti scrive alla Corte dei conti sulle esternalizzazioni ed Ecosfera

15 Luglio 2013   11:13  

Riceviamo e pubblichiamo

"L'inchiesta portata avanti dalle Procure di L'Aquila e Pescara sta mostrando i vizi cronici delle "esternalizzazioni" a qualsiasi livello: esse sono utilizzate dalla P.A. come mezzi per aggirare limiti finanziari, blocco delle  assunzioni e autorevolezza e trasparenza delle scelte in una logica di scambio trasversale con la partitocrazia. 

La società ECOSFERA ,infatti è stata chiamata per fare questo e dare queste risposte ai vari livelli (dall'Ente Regione, all'ARET, al comune di Ortona,….). "...Non si nega un favore a nessuno !" Emblematica, infatti, è la vicenda che vede questa società coinvolta nella Società di Trasformazione Urbana per il Porto di Ortona,poi, nel nuovo Piano Paesistico Regionale,e ancora, nella nuova Legge urbanistica regionale e nella programmazione dei fondi europei. In particolare , ad Ortona la nostra Società ,mentre si occupava di fondi europei , aveva vinto con una proposta che prevedeva l’ampliamento del Porto e la cementificazione turistico/ricettiva dell'arenile a nord dello stesso; Per quanto riguarda il Piano Paesistico bisogna evidenziare che era stato proposto un semplice aggiornamento di quello del 1985/91 ad elaborazione interna ( e gratuita !)  e che, invece, al tempo di Caramanico, fu fatto un Bando teleguidato che ha portato ad una sola proposta quella di Ecosfera per oltre 1.200.000 euro con il coinvolgimento di "consulenti INU"; Va poi fatto rilevare che nel gruppo di lavoro per la nuova LUR ,mentre la RUP del Bando Ecosfera diventa Dirigente fiduciario, ritroviamo ancora (guarda caso...) alcuni eccellenti consulenti (!?) … Va sottolineato che ne frattempo Ecosfera per non avere problemi ed espandere la sua attività, si è premunita di assumere vari "figli eccellenti" della partitocrazia più direttamente coinvolta ed ha continuato ad avere incarichi ai vari livelli anche di tipo immobiliare. A questo punto non si può non sottolineare come la stessa Società sia diventata con una anomala promiscuità di ruoli e con grossi conflitti di interesse un centro di potere trasversale per dare anche risposte ad operazioni di valorizzazione immobiliare e produttiva. Un povero professionista non avrebbe potuto fare il Progetto per Ortona ,poi magari variarsi il Piano Paesistico e ..addirittura anche la Legge Urbanistica  ...ma Ecosfera nella sua complessa articolazione... certo con la complicità di Dirigenti e funzionari degli Enti interessati ha dato e cercato di dare queste risposte . La strategia programmata trasversalmente da una "cupola regionale occulta" è quella di demolire un Piano Paesistico troppo vincolante (in aree come il Saline Piomba,Costa Teatina , Monte Greco,  Mulino Taranta ,Ecc.) e di superare una Legge che obbliga i consiglieri a dichiarare i propri interessi immobiliari e ad astenersi e che fa delle Osservazioni dei cittadini un momento partecipativo fondamentale del processo di piano.

A questo punto la questione si fa davvero interessante perché sia nel nuovo PRP che nella nuova Legge Urbanistica (con un’anomala organicità !) vengono introdotti concetti normativi complementari tesi a non inibire per norma usi e trasformazioni (rinviando tutto a procedura di valutazione magar fatta semmpre da quell’architetta fiduciaria di cui sopra !?) con una invenzione dirompente “L'ambito dell'armatura urbana” : una sorta di Zona Franca dell'urbanistica nella quale imperversare con PRUSST, PRU, PISU, Project financing e concessioni.

Devo a questo punto far presente che tale PIANO perverso è stato in gran parte bloccato, ma gli efficienti e consociativi referenti regionale hanno cercato di incuneare comunque tali nuovi concetti normativi e difatti sul sito della Direzione Territorio mentre non troviamo lo scomodo Piano Paesistico vigente, troviamo IL NUOVO PIANO PAESISTICO con le sue vaghe tavole e con una procedura di VAS avviata su un Piano/atto amministrativamente inesistente in quanto non adottato né con Determina ,né tantomeno con Delibera di G.R. Bisogna infine evidenziare che a conferma di tale strategia e della artificiosa e fuorviante disseminazione normativa praticata dalla Direzione Territorio, ritroviamo queste “nuove parole d’ordine normativo “ in molte proposte di intervento a grosso impatto, (dagli impianti di M.Greco ..al più recente porto di S. Vito Chietino ..), che, non citano PRP vigente e trasparenza amministrativa e che nelle loro valutazioni ambientali invece già anticipano ed auspicano il nuovo e più permissivo quadro urbanistico/ambientale . Da queste considerazioni, dagli annullamenti della Corte Costituzionale sull’amministrazione della Dirigenza ,dalla stessa denuncia fatta finalmente anche dalla DIRER , deriva un quadro gestionale inquietante sul quale forse, se vogliamo andare verso una vera amministrazione efficiente e perseguire la“spending rewiev” è il caso di indagare e approfondire."

Firmato dall'Architetto Antonio Perrotti della CGIL Dirigenti Regione Abruzzo


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