Così il
sindaco Massimo Cialente ai nostri microfoni parla della situazione a
L'Aquila a più di tre mesi dal devastante sisma del 6 aprile,
durante il Consiglio comunale che questa mattina si è riunito fra le
altre cose per ratificare l'accordo di programma stipulato fra
Comune, Provincia, Regione e Arcidiocesi in base al quale la Regione
Lombardia impegna 7 milioni di euro dei suoi fondi Fas per la
realizzazione nei pressi di Coppito di una residenza universitaria.
L'argomento
spacca la politica, visto che la proprietà della struttura che dovrà
sorgere su terreni della Curia, dopo trent'anni di gestione della
Regione Abruzzo, passerà di proprietà alla Chiesa. Per alcuni
consiglieri l'operazione poteva essere fatta sfruttando terreni
comunali, altri vanno addirittura oltre, come Francesco Valentini del
Pd, che prende le distanze dall'operato dell'amministrazione comunale
finchè – dice – questa verrà calpestata dalla Protezione
civile.
Tiene ancora
banco anche l'assegnazione dei lavori per lo smaltimento delle
macerie, per un importo vicino ai 50 milioni di euro, per la quale la
giunta comunale ha proceduto con l'affidamento diretto, scelta
avallata dalla Protezione civile e che per molti non può essere
giustificata con lo stato di emergenza. “Siamo a tre mesi dal sisma
– dice il dipietrista Angelo Mancini – quindici giorni di ritardo
necessari per interpellare più ditte non avrebbero cambiato nulla”.
Striscioni
sono poi stati esposti in aula per tornare a chiedere la requisizione
delle case invendute e maggiore collegialità nelle scelte operate
dal commissario Bertolaso.
(MS)