Aquilani a Roma: nessun infltrato, siamo stati aggrediti

15 Luglio 2010   10:39  

Se l'intento fosse stato di aggredire le forze dell'ordine, di provocarle, le persone non avrebbero avuto i volti scoperti né le mani alzate. La tensione è cresciuta perché perché la folla dei cinquemila cittadini aquilani ha cominciato a spingere ed accalcarsi davanti l'inatteso e inopportuno blocco di polizia. Poi in modo del tutto ingiustificato, sono partiti colpi di manganello, persino sui vigili che portavano i gonfaloni e ci sono stati anziani e donne con ferite e lividi. E i non aquilani di cui si parla non sono infiltrati, sono quelli che hanno dato solidarietà fin dal 6 aprile. Falso che abbiano agito come provocatori Da qui la richiesta di dimissioni per il capo della polizia Manganelli.
Questa la verità sulla manifestazione del 7 luglio illustrata con tanto di video e fotografie ieri a Roma alla Sala del mappamondo di Montecitorio, dalle rappresentanti dell'assemblea cittadina Anna Lucia Bonanni, Giusi Pitari e Sara Vegni. In contemporanea all'Aquila consueta assemblea a Piazza Duomo. La linea è quella della mobilitazione permanente per entrate certe e strutturali per la ricostruzione e la sospensione delle tasse, perché le misure proprio oggi approvate in Senato nel maxi-emendamento non salveranno tante attività economiche dalla bancarotta, con conseguenti effetti diramatici sull'occupazione e la possibilità per la città di risalire la china.

Emblematica l'esperienza del signor Roberto, pizzaiolo. Il suo locale è stato distrutto dal sisma, per un anno non ha lavorato accumulando debiti. Ora tra mille difficoltà ha riaperto il un altro stabile. Da gennaio, se nulla cambia in finanziaria, dovrà pagare oltre alle nuove tasse, quelle arretrate e sospese anche le rate di due distinti mutui.

 

A  seguire i tre video proiettati a Roma  come prova di quanto sostenut

 

 

 

 

 


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